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Medioriente: vincitori e vinti (compreso Odifreddi)

Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 24 novembre 2012 14:01
Fabio Della Pergola

Concordo sul fatto che la discussione sia interessante, ma aggiungo che i commenti a un post sono un po’ troppo ristretti per una questione del genere.

Ritengo che la motivazione prima del razzismo abbia radici inconsce più profonde che non la motivazione religiosa - che è già più ’adulta’ - e tantomeno economica che è semplicemente utilitaristica. Oltretutto le religioni non sono tutte uguali fra loro (a questo proposito ti segnalo un altro mio articolo in cui accenno qualcosa di simile: http://www.agoravox.it/Un-pensiero-... ).

Sulle modalità operative di Israele abbiamo interpretazioni diverse e pazienza, non pretendevo di convincere nessuno. Faccio solo notare che raramente - per dire mai - si usa il termine ’nazista’ riferendosi alle stragi perpetuate da paesi islamici o storicamente dai sovietici, mentre lo si usa ampiamente riferendosi agli americani e agli israeliani. Con particolare gusto per questi ultimi per via della sottile ambiguità insita nel rapporto vittime-carnefici che si vuole interpretare nel comportamento israeliano (fanno ai palestinesi quello che hanno subìto dai tedeschi). Psicologismo un po’ raffazzonato che prende il posto del più convincente "dopo quello che hanno subìto da venti secoli fino allo sterminio...mo’ basta".

Quanto alla deriva religiosa del conflitto, che indubbiamente è già cominciata, confesso che è la cosa che più mi preoccupa. Più per il mondo islamico che per quello ebraico, per via della presenza di una società laica che potrebbe farsi sentire. Nel mondo islamico invece, come si vede dall’andamento delle "primavere", questo è di là da venire.


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