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Tragiche conseguenze dell’incontro tra allievi indisciplinati e docenti deboli

Di mabo (---.---.---.51) 24 febbraio 2009 00:48

Complimenti per l’articolo.

Grazie Francesco per aver sollevato una questione centrale nel panorama delle problematiche della scuola. Concordo con la premessa che, nella generalità dei casi, i genitori italiani vivono il rapporto, con i propri figli in modo a dir poco superficiale, se non assolutamente privo di lungimiranza, ma altri fattori possono incidere sulla questione trattata nel post.

Sono un diplomato ISEF, appartengo dunque alla categoria degli insegnanti di serie B, almeno molti così pensano. Qualcuno conosce il simpatico aforisma “Chi non sa fare, insegna e chi non sa insegnare, insegna Educazione Fisica” .

Per fortuna le cose non stanno proprio così, infatti nel piano di studi del corso, sono presenti materie come la Psicologia, la Pedagogia, la Biologia, l’Antropologia, il Tirocinio didattico, la Teoria e metodologia dell’insegnamento ed altre materie che ci pongono tra le poche categorie in grado di affrontare con sufficiente preparazione il rapporto con soggetti in età evolutiva.

Purtroppo molti Insegnanti di Ed. Fisica hanno, da tempo, rinunciato al loro compito e preferiscono lasciare sfogare i ragazzi in palestra senza alcun indirizzo educativo, ma questo è un discorso che riguarda il singolo e la sua etica professionale.

Fino a non molto tempo fa, qualsiasi laureato poteva aspirare ad una cattedra scolastica senza aver sostenuto un solo esame che riguardasse le materie che ho elencato sopra, e questo con gravi carenze cognitive che si concretizzavano con una totale inadeguatezza nel rapporto con gli studenti.

Chi di noi, tornando indietro con la memoria, non ricorda almeno un insegnante che non ci abbia fatto odiare la sua materia ? Qualsiasi disciplina scolastica può essere amata se chi la insegna è in grado di trasmetterla in maniera adeguata.

Eccoci al dunque. I docenti dovrebbero essere una categoria di persone molto preparate nella materia di competenza, ma devono soprattutto avere un grande equilibrio e solide basi psicopedagogiche senza le quali non riusciranno a trasmettere alcunché. Ma soprattutto non sapranno Educare, dal latino Educere trarre fuori, tirar fuori tutto quel che c’è di buono in ciascun soggetto. In altre parole sviluppare al massimo tutte le potenzialità degli individui.

Un saluto

Mauro Bonaccorso


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