Do ragione indiscutibilmente a chi, in questo enorme guazzabuglio, per non dire scandalo, mantiene la lucidità di esporre la propria idea e cioè che la vita umana è al di sopra di tutto, la legge, la politica, la chiesa.
Qui si tratta di vita a cui si vuole dare la morte. Mi chiedo: perché se siamo di fronte a una pianta che sembra soffrire, ad un fiore che sta appassendo,, a un gatto o a un cane che danno segni di sofferenza, ci si affretta a fare delle azioni, acqua, cibo, o che altro, per tentare di rianimarli? Per pietà, per amore, per dovere, non so. Sta di fatto che si fa di tutto.
Allora perché non lasciare che una persona, che per di più a detta di chi l’ha accudita finora, non soffre, possa continuare a vivere, sia pure con delle limitazioni?