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Aborto, infanticidio e la strana inammissibilità della nascita umana

Di (---.---.---.155) 14 marzo 2012 20:20

L’articolo di critica interna non mi sembra molto efficace nel condannare l’infanticidio quando vuole spiegare il discrimine con l’aborto; "l’esistenza dell’embrione e del feto è strettamente legata all’esistenza della madre, da cui dipende". La dipendenza c’è anche dopo, il fatto che il nutrimento passi dallo stomaco della madre non cambia molto le cose, anzi nel neonato la morte potrebbe avvenire per atto omissivo, il non dargli da mangiare, prima invece attraverso una volontaria e specifica soppressione, visto che il nutrimento è lo stesso della madre. Un’altra domanda, non si parla della responsabilità della madre nel far vivere il figlio, questa aumenta o diminuisce tanto più questo è dipendente? Nell’articolo sembra che diminuisca, ma dovrebbe essere il contrario, no?

Nell’articolo c’è però la domanda del nesso che lega essere umano e persona umana che è pertinente anche se è rimasta evasa. Quando viene a cadere questo nesso si fa spazio ogni arbitrarietà, come quelle che ho criticato aspramente (non volevo buttarla sul personale, ma per me è un offesa nei confronti degli esseri umani, e quindi anche nei miei, quanto c’era scritto) negli altri commenti. 

Armando Mantuano


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