cara Gloria Esposito, leggere commenti come il suo mi riempie di delusione. Il povero scroto mi tocca terra, consumandosi sul pavimento, e la testa mi cade disincantata sulla scrivania: ma perche’ non riesco a spiegarmi quando scrivo? Perche’ e’ cosi’ difficile? Non so se ridere o piangere. Forse e’ meglio che io smetta di scrivere su agora vox.
MA PERCHE’ NON RICEVO DELLE STRAMALEDETTE CRITICHE SULLA SOSTANZA DI CIO’ CHE HO SCRITTO, ovvero che cancellare il principio di eguaglianza e’ vergognoso, e’ la cancellazione della democrazia e, chi lo avalla, e’ un traditore della democrazia, anche e soprattutto se e’ il presidente della repubblica, e io me ne vergogno.
non siete d’accordo? bene. Vi garba la vergogna alfano? benissimo. ditelo chiaro. ma non giochiamo con le parole, non facciamo i santerellini. qui nessuno e’ innocente (io per primo)
io sono un relativista scettico, alla Bertrand Russell per capirci; si fguri quanto mi toccano gli epiteti di "assolutista" che mi vengono affibbiati. Io amo discutere e dialogare di qualunque cosa.
pero’ credo altresi’ due cose:
1º servono sempre, in ogni situazione, dei limiti, condivisi e uguali per tutti.
2º i valori non sono dimostrabili razionalmente, ma solo in base a un’intuizione etica, un sentire piu’ o meno comune non dimostrabile razionalmente. Razionalmente si puo’ anche’ sostenere la guerra, la schiavitu’, lo sterminio delle "razze inferiori".
per questo, Gloria, su certe cose, poche, pochissime ma importanti, credo che bisogna essere assolutamente irremovibili, inesorabili, assoluti. Questi valori per me sono riconducibili a: LIBERTA’ (di culto, parola, stampa, riunione, petizione), EGUAGLIANZA, LIMITI AL POTERE DI CHI COMANDA.
lei e’ liberissima di pensarla come vuole, e potra’ farmi magari cambiare idea su tutto, potra’ anche convincermi che la Terra e’ piatta, ma e’ (quasi) impossibile che mi faccia cambiare idea sui principi sopracitati. Giusto o sbagliato che sia.
Queste cose, lo voglio dire molto chiaramente e spero per l’ultima volta, per me non sono negoziabili. esse sono il campo di gioco della democrazia: Napolitano (e lo psiconano) a mio avviso stanno cambiando le regole del gioco mentre si gioca. Per me non si fa. PER ME E’ UN TRADIMENTO, e Napolitano deve vergognarsene profondamente. E NON ME NE FREGA NIENTE SE LA CORTE COSTITUZIONALE O IL PADRETERNO o chichessia, NON SONO D’ACCORDO.
Io, se domani Napolitano, per ipotesi, firmasse le leggi razziali del premier, continuere a vergognarmi e a dissociarmi, (e a ostacolarlo) anche se fossi l’unico italiano a dire no mentre tutti gli alltri dicono si, anche se le avesse approvate qualunque autorita’ .
La mia coscienza, per pochissime ma importantissime cose, viene prima di qualunque ortodossia di qualunque potere.
Per questo, per me, Napolitano e’ un traditore della sua patria. E me ne vergogno profondamente.
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aveva ragione Leo Longanesi: in Italia non manca la liberta’, mancano uomini liberi.
spero di essere riuscito a chiarire a lei e a quant’altri.
saluti.