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Celentano, una proposta: non pagarlo

Di (---.---.---.91) 20 febbraio 2012 04:44



Questo festival di Sanremo passato sara’ ricordato in particolar modo per le innumerevoli polemiche su Celentano scaturenti dai suoi monologhi.Quando s’invita un "personaggio"come Celentano in una trasmissione ad alto audience Nazionale come quella del festival lo si fa’ anche per quell’ audience leit motiv di tutte le trasmissione televisive.L’audience come sappiamo e’ quella condizione indispensabile al buon successo di una trasmissione,ed il successo di una trasmissione e’ anche quella base di partenza per vendere quegli spot pubblicitari dal prezzo altissimo .Fermo restando che la liberta’ di opinione e di pensiero esternata con lo scritto o con le parole in ogni paese democratico come il nostro deve essere rispettata vi sono pero’ pure dei limiti che ognuno deve rispettare.Celentano il cui estro e creativita’ artistica non va messo in discussione e’ stato fischiato e poi applaudito in quella serata finale del festival per le sue reiterazioni di attacchi a quei giornali Cattolici come Avvenire e Famiglia Cristiana gia’ esternati durante il suo primo intervento .Tali giornali secondo Celentano dovrebbero parlare piu’ di Dio e della nostra condizione di vita nella quale ci poniamo nei suoi confronti in questa vita terrena,toccando anche quella condizione del sociale tanto cara alla Chiesa.L’attacco a tali giornali e’ stato "feroce"invocandone addirittura la chiusura e poi smentendo tale cosa.
 
Non a conoscenza se tali giornali deputati ad un certo ceto di persone le quali si aspettano leggendoli di aver comprato un giornale della chiesa siano soddisfatte, ma non possiamo esimerci dal criticare un tale attacco feroce per un qualcosa che se pur esiste andava sottolineato con quella ironia che tanto puo’ fare per sollevare critiche.
Non si poteva pretendere che Celentano in Tv stesse zitto e cantasse solo le sue canzoni per le quali e’ diventato un icona artistica della nostra Nazione,Celentano e’ polemico e la polemica come abbiamo detto piace forse anche a quei vertici Rai.

Quelle perle di saggezza che Celentano vuole dispensare attraverso i suoi monologhi spesso hanno qualcosa di vero il loro fine e’ quello di uno sprono ad una condizione di vita migliore piu’ equa piu’ giusta partendo dalla politica per finire alla situazione di vivibilita’ che non eccelle in particolar modo in questo periodo nella nostra Nazione,ma Celentano non e’ un politico e anche se incanta con i suoi sermoni spesso interrotti da quei sorsi d’acqua non puo’ vantarsi di eccellere anche come sociologo come eccelle come cantante.

Quei discorsi dell’ esistenza di Dio,sulla realta’ di un paradiso intesa come condizione di una fine vita e di un inizio di quella nuova eterna non piu’ tormentata da quelle ingiustizie e quei dolori terreni,quei discorsi sulla motivazione sine qua per cui siamo venuti al mondo sono troppo particolari e delicati per essere sostenuti da un eccellente artista vanto della nostra Nazione quale >Celentano.
Tutto e’ follia in questo mondo fuorche’ il folleggiare diceva qualcuno.



[email protected]   Antonello Laiso
                 Napoli



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