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Omaggio a De Andrè: e il cielo si colora di nuvole barocche

Di ws (---.---.---.26) 6 maggio 2009 18:54

Sì, forse, troppo. Credo che la sua bravura, originalità, sensibilità (magistrale pure sul fronte romantico); siano state penalizzate dall’essere considerato artista molto"impegnato". Le cartucce, i colpi d’inchiostro, di fiato; seppur più lenti, possono essere pericolosi come proiettili. Colpendo dritte al cuore e al cervello, non uccidono, fortificano. Schiudono la mente e l’anima (esemplare il suo antimilitarismo), destano dal torpore, dall’oblio. Rischioso. Per quanto ho capito, lui era acuto, comunicativo, raffinato ma, diretto, anche senza musica. Farlo esprimere dunque, senza esaltarlo (capita anche ad altri), defilandolo. I migliori vanno via per primi, ma, le loro parole mai, celebrarlo, dunque, mantenendo un profilo basso, senza ampliare l’uditorio. Ciao. P.


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