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La regione più povera d’Italia fa guadagnare miliardi di euro all’ENI

Di Mauro Miccolis (---.---.---.6) 14 marzo 2011 12:49
Mauro Miccolis

I nuovi poveri dimenticati
in una Basilicata in cadutadi MIMMO SAMMARTINO

La storia della famiglia Grippo (Pasquale, 43 anni, invalido, sua moglie Ida Viggiano, 45 anni, e dei loro due figli), costretti a vivere in una casa di 40 metri quadri pieni di muffa e umido, con un reddito annuo di 1370 euro e senza il riconoscimento nemmeno del diritto alla casa popolare, è emblematica. Un esempio, purtroppo, non più straordinario di quelle nuove povertà che dilagano. 

In Basilicata, dicono le statistiche, uno su quattro è sotto la soglia del bisogno. Non si arriva a fine mese, mancano lavoro, certezze e casa. L’Osservatorio Casa.it fotografa un mercato dell’abitazione che vede Potenza primeggiare sui costi. Per un’abitazione di 90 metri di superficie il costo medio, in centro, oscilla intorno ai 1800 euro a metro quadrato. Per un’alloggio di nuova costruzione si può arrivare anche a 2500 euro. In periferia, se la casa non è nuova, si può sperare di scendere a 1400 euro. Ma è sempre troppo per chi ha redditi ridotti al lumicino e nessuna sicurezza di continuità lavorativa. 

D’altra parte, come osservano gli economisti, la Basilicata continua a perdere terreno e numeri. Non solo sul fronte dello spopolamento galoppante (ormai si è scivolati sotto le 590 mila unità) per denatalità e ripresa dell’emigrazione, ma anche sul versante del reddito medio dichiarato al fisco: a fronte dei 19 mila euro annui dell’Italia, la Basilicata si ferma a 14.580 euro. Con il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, che ha segnalato la caduta di 20 punti di prodotto interno lordo (per mancati interventi privati, essenzialmente), in Basilicata e in Puglia, per il contagio della criminalità organizzata. Una conferma che viene dall’analisi (sempre di Bankitalia) relativa al riciclaggio di denaro sporco: nel territorio lucano, solo nel primo semestre del 2010, ci sono state una cinquantina di segnalazioni di operazioni sospette. Fenomeno in netta crescita rispetto a 2008 (78 movimenti sospetti in un anno) e 2009 (84 operazioni dubbie nell’arco dei dodici mesi). In questo scenario, il risultato è che crescono le povertà e gli usurai sono iperattivi della loro attività di strozzinaggio con un giro d’affari, nella sola Basilicata, che Confesercenti calcola in 270 milioni. 

Fra le vittime dell’usura ci sono almeno tremila commercianti lucani negli ultimi due anni (il 18,7% degli operatori economici attivi). Il Ministero dell’Interno conferma: sono stati 184 in Basilicata (131 in provincia di Potenza e 53 in quella di Matera) gli episodi relativi al racket estorsioni-usura. Davanti a questo disastro, il dramma quotidiano della famiglia Grippo, a cui non è concessa neanche la casa popolare, pare destinato ad attendere. 

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=411698&IDCategoria=1

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