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Nucleare: il rischio che corre l’Italia è reale

Di paolo (---.---.---.67) 22 febbraio 2011 23:27

Cara Roberta 


Il " nucleare " , come tu sinteticamente lo definisci , non è una minaccia ,è un modo alternativo per produrre energia elettrica che ,tra l’altro visti gli eventi in atto nel nord Africa e Medio oriente ,potrebbe diventare una strada obbligata . Timore che avevo peraltro già paventato in un mio articolo di alcuni mesi fa.
Le scorie radioattive , sia quelle derivanti da liquido moderatore che da processo di fissione ,se opportunamente stoccate , sono meno pericolose di molte produzioni chimiche e ,oltretutto , possono essere "bruciate " o riprocessate . L’evoluzione tecnologica ha reso i siti di produzione elettronucleare a livelli di sicurezza massima e comunque molto meno rischiosi di altre produzioni . Oltretutto l’elettronucleare non impatta sugli effetti climatici derivanti dai famigerati gas serra tipici delle produzioni a combustibile fossile . E ti faccio notare che neppure le tanto sbandierate "fonti rinnovabili " , essenzialmente eolico e solare , sono esenti da effetti di impatto ambientale e non sono neppure esenti da gruppi di interesse che le sostengono .
Io non sono un nuclearista acritico cosi’ come non sono contro le "rinnovabili " ,tutt’altro , ma se questo paese non compie scelte precise a breve termine nel campo energetico , siamo fritti .
E guarda che L’Italia ha già sposato il nucleare ,dal momento che importiamo una bella fetta di energia derivante dall’elettronucleare francese piuttosto che Sloveno . Questo oltre che a gonfiare la bolletta elettrica e a rendere le nostre industrie energivore meno competitive ,non ci esclude da eventuali rischi nel caso di gravi incidenti .
Tuttavia è un’argomento che andrebbe affrontato tra persone che conoscono i problemi e non sulla base di suggestioni .

ciao 

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