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Class action contro le classi numerose, l’esito

Di (---.---.---.149) 16 febbraio 2011 10:48

Il problema si pone anche ai licei. Avere 30 alunni per classe significa inevitabilmente abbassare il livello di preparazione degli alunni. Basta fare un semplice calcolo, Prendiamo un insegnante che ha in media ha tre ore a settimana per 33 settimane ad anno scolastico. Levando i viaggi d’istruzione (o le uscite) , le assemblee d’istituto, le assenze collettve delle classi eccetera eccetera, si possono calcolare 31 settimane per un monte ore complessivo di 93 ore annuali. Per interrogare esaurientemente un alunno e verificarne la preparazione occorre 1 ora per 4 alunni (15 minuti di verifica a persona). per un totale di 7/8 ore Per un minimo di 5 interrogazioni all’anno siamo già a 40 ore necessarie solo all’interrogazione. A queste 40 ore si devon oggiungere 15 ore annuali in cui l’attività di spiegazione viene spospesa per attivare il recupero (ripasso-rispiegazione) degli alunni che vanno male (obbligatorio per legge) e si arriva a 55 ore. Restano 48 ore annuali dedicate alla spiegazione degli argomenti. Se la materia in questione ha anche gli scritti, bisogna aggiungere almeno 8 ore necessarie a fare 4 compiti scritti. Ed ecco che il calcolo è facile. A 30 alunni per classe spettano in media 40 ore di spiegazione netta all’anno (per esempio di inglese ) , più o meno 1h e 15 minuti a settimana.
Altro elemento di riflessione. Chi ha presente quanto rumore fanno 30 persone (adolescenti con gli ormoni in piena attività) chiuse in una stanza per 5 ore????? Provate a pensare ad una riunione di condominio....e a sostituire i condomini che dovrebbero essere persone adulte e respondabili con adolescenti in crescita.....
Pensate al fattore distrazione che il rumore e il numero degli alunni provocano....In realtà di quell’ora e 15 minuti allo studente arrivano solo 15 minuti....E se chiamate questo diritto allo studio!!!! E dove mettiamo poi, il rapporto interpersonale del docente con gli alunni, dove ha il docente il tempo per conoscerli, per inter-agire con loro, per poterli stimolare opportunamente? E dove mettiamo gli studenti stranieri e gli studenti portatori di handicap che hanno bisogno di interventi idattici più mirati? Come fa un povero insegnante con 30 alunni a trovare lo spazio per poterli aiutare in maniera appropriata nel loro percorso di studio? Certo le classi di 30 persone non sono l’unico problema, ma vi assicuro che una cosa è insegnare a 30 adolescenti (non del 1965, ma del 2011-abituati a gridare perchè vivono nell’epoca del rumore e non hanno genitori che gli insegnino le più elementari regole di galateo, poichè i genitori sono costretti a lavorare e arrivano la sera a casa troppo stanchi per combattere con i popri figli) e un’altra è averne davanti 25.
Certo, se non prendiamo in considerazione gli "studenti reali" che popolano le nostre scuole, sulla carta tutto è possibile....Ma nella realtà le cose stanno ben diversamente....


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