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Scandali e "Casa Gialla": crolla l’immagine del Kosovo

Di Raffaele Coniglio (---.---.---.202) 1 gennaio 2011 12:14
Raffaele Coniglio

L’immagine del solo Kosovo come decadente, in mano alle mafie e al narcotraffico è parzialmente vera, nel senso che bisognerebbe sostituire la parola Kosovo alla parola "Bulgaria-Serbia-Montenegro-Albania e Kosovo". Il Kosovo è funzionale agli interessi che arrivano e partono dagli stati di cui sopra. E’ un intreccio di mafie balcaniche, che insieme dialogano. Quanto a criminalità il Kosovo non ha nulla da invidiare a quella serba o quella albanese e montenegrina. Purtroppo si è sempre portati a vedere i difetti degli altri. Nella migliore delle ipotesi, ad esaltare le proprie virtù. L’UCK, non dall’ultimo rapporto del COE ma da svariati anni, è sotto indagine da parte di alti funzionari e magistrati. Non è una novità che Thaci o i vari Haradinaj si siano macchiati di gravi delitti. Esistono anche dossier sul traffico di organi e spero che i criminali vengano rinchiusi nelle carceri. Questo vale anche per i criminali serbi, ovviamente. Ma dire che l’UCK è accusata di crimini contro l’umanità è semplicemente una tua invenzione. E’ stata definita "associazione terroristica" subito prima dell’intervento ONU come sufficiente pretesto per intervenire sul campo in maniera "equidistante" dalle parti interessate. Tuttavia non voglio sminuire o dire che non si sia macchiata di fatti atroci. Ma quantomeno andrebbe riconosciuto che l’UCK l’ha creata la Serbia, Milosevic e il suo estremismo. L’UCK l’ha creata la politica ultranazionalista della Serbia (Srbija do Tokija). L’estremismo dell’UCK e le violenze commesse sono quasi le stesse, ma in forma molto ridotta e contenuta, di quelle serbe. Non si dovrebbe dimenticare questo piccolo ma decisivo particolare. Altra questione è la ripartizione. Si vuole, cioè, proporre una ripartizione territoriale per superare lo scoglio che attanaglia il Kosovo e la sua ex madrepatria. Certi di non poter rivedere indietro la ex provincia serba, Belgrado sta facendo di tutto, con l’orgoglio che sempre lo contraddistingue, pur di salvarsi la faccia e poter dire ai suoi cittadini che la partita con il Kosovo non è ancora persa. Temo che quest’ennesimo abbaglio tattico-diplomatico della Serbia possa essere controproducente per se stessa e per le istituzioni internazionali che lavorano lì, convinto, inoltre, che una "baggianata" del genere potrebbe avere immediate ripercussioni nei Balcani qualora venisse messa in atto. Lo scambio di piccole zone etniche con altre!!! Cosa succederà se la ripartizione dei territori tra Serbia e Kosovo sarà presto attuata (tu dai il nord del Kosovo ed io ti do la valle di Prescevo)? Ci si è chiesto cosa potrebbe succedere in Bosnia, Albania, Macedonia o la stessa Serbia del nord con la Vojvodina? Una cosa è l’autodeterminazione dei popoli, territori autonomi e costituzionalmente riconosciuti, altra cosa e creare pseudo feudi etnici grandi come la fantasiosa Padania e pretendere l’indipendenza. Lasciamo stare quello che è successo durante le guerre mondiali o durante il più becero nazionalismo attuato in Africa e guardiamo alla polveriera dei Balcani, anche perchè le differenze tra questi contesti sono evidenti anche ad un adolescente di liceo

Raffaele Coniglio

P.s. scusami per non essere stato sintetico ed asciutto


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