Grazie Paolo per questo importante commento, definire dio (quello delle
tre religioni monoteiste) come "fede" è una sintesi perfetta.
E’ fede, e quindi credenza, perché, per gli atei, questa divinità è
solo una astrazione della mente; al di là delle sovrastrutture
culturali questa non esistenza "esiste" solo nell’immaginario del
credente e per ogni credente questa divinità ha caratteristiche proprie.
Anche se ufficialmente il credente aderisce senza obiezioni alla
religione della comunità religiosa, in realtà, proprio per la
caratteristica di essere creata in modo originale nella mente di ogni
individuo, ogni credente ha la sua divinità personale; divinità che
corrisponde alla realtà interna del credente e che quindi muterà nel
tempo come, e se, la realtà interna del credente muterà nel tempo.
Essendo italiano conosco bene la religiosità del popolo dei cattolici
italiani, e posso affermare con certezza, che, in barba a tutti i
comandamenti, a tutte le dottrine, a tutti i dogmi vecchi e nuovi, ogni
cattolico vede il dio cattolico come un piatto di pasta che egli può
condire a suo piacire.