• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > Libertà di stampa

Libertà di stampa

Josè Saramago, Nobel per la letteratura nel 1998, 20 libri pubblicati per Einaudi, si è visto rifiutare la pubblicazione della sua ultima opera “il quaderno”, dalla suddetta casa editrice (di proprietà di Berlusconi), perchè contiene definizioni di Berlusconi quali: “delinquente, corruttore, capo mafioso”.

Questo succede ad un premio Nobel, figuriamoci quale sudditanza è vissuta dalle migliaia di “giornalisti” impiegati nella enorme catena editoriale di proprietà del Presidente del Consiglio, che sono addetti a distorcere la realtà per glorificare la figura del proprio padrone.

Ma il potere dei poteri, spesso invisibile, che rende la “libera stampa” una barzelletta per i gonzi, è quello dell’OMISSIONE, cioè far sparire le notizie indesiderate dalla proprietà, non far emergere talenti o opere sgradite, esercitando una dittatura ed un potere assoluti, che viene graziosamente definito dai suoi esecutori “libertà imprenditoriale”.

Quando il controllo di un individuo sulla stampa è esteso, come quello di Berlusconi, che fa nominare anche nel “servizio pubblico RAI” i suoi uomini, si DEVE parlare di monopolio, regime, dittatura.

Non a caso il Berlusca ha fondato un partito che si chiama PDL, partito della libertà, a sua immagine e somiglianza, perchè le libertà che gli derivano dal suo denaro e dal suo potere mediatico, sono quasi infinite, e non sono certo libertà estendibili ai normali cittadini, che possono solo assistere impotenti e spesso plaudenti all’orgia del potere che ha fatto della democrazia e della politica una giungla senza regole, dove hanno stravinto le classi ricche e dominanti.

Né Prodi, né D’Alema, dal governo, hanno voluto affrontare l’emergenza democratica della concentrazione della proprietà mediatica, non hanno fatto una giusta legge sul conflitto di interessi, e da imbelli sciocchi ed illusi si sono fatti cacciare dalla propaganda orchestrata proprio da questi santuari che non sono stati mai toccati.

La stupidità e la pavidità di questi professionisti della politica la pagheremo cara, fino a quando non si creerà un fronte di opposizione per il ritorno alla democrazia, con l’abolizione dell’immondo “lodo Alfano”, lo smantellamento della concentrazione editoriale, la trasformazione della RAI in “public company”, senza pubblicità, di proprietà dei cittadini che pagano il canone con diritto di voto per eleggerne il presidente ogni 4 anni, una personalità indipendente, con tutti i poteri, che svolga il suo compito nell’interesse di tutti.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares