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Commento di ZenoCosini

su Scienze della comunicazione: il grande bluff


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ZenoCosini 10 maggio 2009 18:23

Bhàù. Scusate l’esclamazione, dettata da delusione.
Premetto, sono un laureato in scienze della comunicazione. Bene, ho trattatato tanti esami di filosofia, ma la mia laurea non è filosofia (sarebbe stato meglio, molto meglio prendere filosofia).
Sono laureato da circa un anno e devo dire che il riscontro nella realtà della mia laurea è davvero BASSO. Non parlo per ignoranza, come direbbe l’autrice,ma parlo per presa forte di realtà. Anch’io ero un idealista che credeva nelle scienze della comunicazione, ma col senno di poi devo dire che era un appannaggio. Con scienze della comunicazione non sei nè carne e nè pesce. Non sei un professionista. Sei semplicemente una persona che ha dovuto sostenere tanti esami e che ha un riconosciemento. Giornalista? Bhè, non bisogna avere una laurea, basta avere anche la terza media, pubblicare per due anni in un giornale PAGARE e fare l’iscrizione ad un albo. Marketing? Sapete di cosa tratta l’analisi settoriale. Si tratta di stabilire l’equilibrio di mercato dato dalla funzionane tra quantità domandata e quantità offerta, tenendo conto di tutto le variabili ECONOMICHE implicate. A mio parare, da persona obiettiva, direi che bisognerebbe di più un titolo in economia e commercio. Copyright????? MI spiegate se non avete una minima conoscenza del diritto privato, del diritto costituzionale e amministrativo come poter trattare da PROFESSIONISTI il caso? Imagine aziendale, creazione e gestione di siti internet? Non sarebbe meglio un ingegnere informatico che ha fatto un (uno solo, altri sarebbero superflui tanto la strutura del messaggio è quella) corso di semiotica(e oltretutto, peccato come è stato detto in un post precedente, che nessuno ha ancora scoperto come plagiare le menti)
Scienze delle merendine? Bhè no. Forse meglio, scienze delle utopie. Riguardo l’esistenza di questo corso di laurea se qualcuno mi chiede la mia risposta è: Secondo me, dato che vi è un certo scetticismo a prendere le facoltà umanistiche, allora escogitiamo un modo per non perdere una parte di introito monetario= SdC. Una facoltà attraente, con un suo fascino, ma con poco (o meglio, nessun) riscontro pratico.
E visto che siamo in tema. Io sono iscritto a giurisprudenza ora. ADESSO SO COSA POSSO FARE.
Beata l’autrice dell’articolo che è felice della sua scelta. E spero anche che altri laureati in SdC ora siano delle figure professionali forti (di cui non si possa fare a meno). L’utilità è misurata anche da questo.


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