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Commento di Doriana Goracci

su Francia: Mélenchon, il candidato della pace, perché sale?


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Doriana Goracci Doriana Goracci 11 aprile 2022 08:51

5 anni dopo

Elezioni in Francia. "Tengo" due figli, Silvia e Federico (e due nipotini Elio e Luna) che vivono lì da anni ma al momento solo Silvia ha la doppia nazionalità per votare. Esattamente il 10 aprile del 2017 scrissi questo articolo https://www.agoravox.it/Francia-Melenchon-il-candidato.html compresa la poesia che ricondivido, letta allora ad un pubblico straripante da Melenchon che ha appena fatto il suo intervento dopo le elezioni https://www.youtube.com/watch?v=OnnECtONXqE
"non dobbiamo dare una sola voce a Madame Le Pen. Non dobbiamo dare una sola voce a Madame Le Pen. Non dobbiamo dare una sola voce a Madame Le Pen" Chiaro?
Invita a scrivere sulla sua pagina quello che pensano i suoi elettori.
"Donc vous ne devez pas donner une voix à madame Le Pen.Alors je le sais bien, je répète parce que des fois, il arrive que même quand je dis les choses, c’est comme si je ne les avais pas dites. Alors je recommence à cet endroit du film : il ne faut pas donner une seule voix à madame Le Pen. Il ne faut pas donner une seule voix à madame Le Pen. Il ne faut pas donner une seule voix à madame Le Pen."

Ricondivido la Pace di Yannis Ritsos.
PACE
Il sogno del bambino è la pace.
Il sogno della madre è la pace.
Le parole dell’amore sotto gli alberi
sono la pace. Il padre che ritorna la sera
con un sorriso affaticato nello sguardo
con in mano un cestello pieno di frutti
e sulla sua fronte le gocce di sudore
sono simili alle gocce della brocca
che sulla finestra fa rinfrescare l’acqua,
questo è la pace.
Quando i margini delle ferite
si chiudono sul volto del mondo
e dentro le piaghe bruciate dall’incendio
la speranza incastona le sue prime gemme
e i morti possono stendersi sul fianco
e dormire senza dispiacere
sapendo che il loro sangue non è andato sprecato,
questo è la pace.
Pace è il profumo del cibo alla sera,
allorché il fermarsi di un’auto nella strada
non è uno spavento,
allorché il bussare alla porta
annuncia un amico,
e ad ogni ora il varco della finestra
significa un cielo,
i nostri occhi fanno festa
con le lontane campane dei suoi colori,
questo è la pace.
Pace è un bicchiere di latte caldo
e un libro davanti al bambino che si sveglia,
allorché le spighe si piegano l’una sull’altra dicendo
la luce la luce
e di luce trabocca la ghirlanda dell’orizzonte,
questo è la pace.
Allorché si rimaneggiano le prigioni per diventare biblioteche,
allorché di notte una canzone sale di soglia in soglia,
allorché la luna primaverile esce dalla nuvola
come di sabato sera esce dal barbiere del rione
l’operaio appena rasato,
questo è la pace.
Allorché il giorno che è trascorso
non è un giorno che è andato perduto,
ma è la radice che dentro la sera manda in alto le foglie della gioia,
ed è un giorno guadagnato e un sonno giusto,
allorché senti il sole che torna a allacciare le sue stringhe
per cacciare il dolore dagli angoli del tempo,
questo è la pace.
Pace sono i covoni che dardeggiano sui campi dell’estate
e l’abbecedario della bontà sulle ginocchia dell’alba.
Quando dici: sorelle mie, - quando diciamo: domani costruiremo,
quando costruiamo e cantiamo,
questo è la pace.
Pace sono le mani strette degli uomini
e il pane caldo sulla tavola del mondo
è il sorriso della madre.
Nient’altro è la pace.
E gli aratri che tracciano solchi profondi in tutta la terra,
scrivono solamente un nome: Pace.
Nient’altro. Pace.
Sui polpastrelli dei miei versi
il treno che avanza verso il futuro
carico di grano e di rose
è la pace.
Fratelli,
nella pace respira profondamente il mondo
con tutti i nostri sogni.
Datemi la mano fratelli miei.
Questa è la pace.
Yannis Ritsos
IL MIO APPELLO E’ A TUTTI I GIOVANI E MENO GIOVANI CHE NON HANNO VOTATO, DI FARLO, VOTATE e NON UN SOLO VOTO ALLA DESTRA.


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