Se Laila sapesse ma forse lo sa...nel suo cellulare hanno trovato le foto del macchinario che si bloccava, per il quale è morta. Il secondo indagato, è il nipote del titolare e responsabile della sicurezza.
La Procura di Modena ha anche disposto il sequestro del cellulare di
Laila con il quale la stessa quarantenne aveva scattato fotografie al
macchinario al quale è rimasta poi agganciata, venendo trascinata e
uccisa. Immagini che l’operaia aveva deciso di salvare probabilmente a
fronte di malfunzionamenti del macchinario stesso. Non è inoltre escluso
che la donna quelle foto le avesse inviate o mostrate ai tecnici
competenti, ma si tratta di elementi che soltanto le indagini potranno
chiarire.
Sul malfunzionamento del macchinario, che la stessa operaia aveva più
volte segnalato, e sulla dinamica dei fatti è al lavoro la Procura di
Modena che sulla morte di Laila ha aperto un fascicolo per omicidio
colposo. A lavoro ci sono anche gli esperti dell’Ispettorato del Lavoro
inviati dal ministro Andrea Orlando, e la Medicina del Lavoro dell’Ausl
di Modena.