I misteri meno misteriosi delle cose quasi misteriose (un commento preso dal web):
[...] Fisicamente, la forma a spirale del Dna (doppia elica) rappresenta:
-
un solenoide, cioè una bobina di filo conduttore avvolto a spirale su
un dato supporto a forma cilindrica che genera un campo magnetico quando
viene percorso da una corrente elettrica, costituito dall’avvolgimento a
spirale dello scheletro esterno del Dna;
- una serie di
condensatori, cioè dispositivi a facce parallele che immagazzinano
energia in un campo elettrostatico, costituiti proprio dalle facce
parallele degli avvolgimenti a spirale della struttura esterna.
Questo
significa che il Dna può essere visto come un dispositivo che gli
elettrotecnici chiamano circuito LC, dove L rappresenta l’induttanza del
solenoide equivalente e C la capacità del condensatore equivalente.
Questo può risuonare, cioè essere soggetto al fenomeno della risonanza [...]
Quindi
il Dna può immagazzinare e rilasciare energia elettromagnetica, e
quindi informazioni, sotto forma di fotoni (unità o quanti di radiazione
elettromagnetica), cioè sostanzialmente di luce in senso ampio, non
riferita necessariamente a quella visibile.
Trattandosi di sistemi
viventi, si parla più precisamente di biofotoni, evidenziati e studiati
dal biologo russo Alexandr Gurwitsch, ma soprattutto dal fisico tedesco
Fritz Albert Popp e dal suo gruppo [...].
Questo ci porta a pensare
che proprio la struttura a doppia elica del Dna permetta a questa
super-molecola di comportarsi come una vera e propria antenna
elettromagnetica di input/output, capace quindi di leggere e
ritrasmettere i segnali informazionali che arrivano dai vari distretti
del citoplasma. [...]