Il suo commento mette in luce un problema estremamente reale (e sempre sia lode a Umberto Eco che aveva definito esattamente la realtà contemporanea, compreso il suo "Ur-fascismo"). I movimenti sono stati diversi, né vale l’idea che essendo di massa e protestatari devono essere necessariamente accomunati. Quello delle sardine si caratterizza per essere un movimento democratico di sinistra (o centrosinistra se si preferisce) UNITARIO. E in quanto tale capace di superare le tradizionali divisioni identitarie che caratterizzano questa area politica (solo Prodi riuscì nell’intento e non a caso sconfisse Berlusconi). Ci sono riuscite andando a ri-definire il Minimo Comun Denominatore che è l’essenza prima del mondo democratico: l’antifascismo (nella sua forma modernizzata che comprende l’antileghismo, l’antirazzismo, l’antisuprematismo etc.) dando una lettura molto corretta dello spostamento della destra italiana verso il radicalismo. La domanda che lei pone implicitamente — la necessità di maggiori contenuti "utili e concreti" — è una domanda che molti si pongono oggi, ma che pone davanti a problemi di difficile soluzione, per il semplice fatto che immediatamente si aprirebbero le solite contraddizioni tipiche della sinistra e il frammentarismo conosciuto. Direi che per ora è necessario solo che questo movimento svolga il suo ruolo di chiamare a raccolta l’elettorato di sinistra, diviso e spesso astensionista per delusione, in vista delle elezioni regionali in Emilia-Romagna. Poi si vedrà.