Prendo atto del fatto che per qualcuno è difficile arrivare in fondo a uno scritto che parla di Berlusconi senza condannarlo. E già so che sarà molto impegnativo rispondere in modo da risultare comprensibile anche a chi si arma di raffinati ragionamenti del genere “se non attacchi Berlusconi, sei berlusconiano”.
Come una persona capace di comprendere la tesi di un testo avrebbe dovuto capire, il mio discorso vuole semplicemente sottolineare che l’usanza di candidare persone incompetenti (e in questo caso non è neanche così, a meno che un master alla Bocconi possa venir considerato segno d’incompetenza) non è nata con Berlusconi, ma è spesso abusata anche dalle sinistre.
E contestare le sconcezze solo ed esclusivamente quando vengono commesse dalla parte opposta alla nostra è quel che io chiamo “ipocrisia”.
Cordialmente,
Gabriele Cappelletti