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Commento di Persio Flacco

su Mare Jonio, ai ragazzi e alle ragazze della nave: grazie!


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Persio Flacco 21 marzo 2019 12:09

No, questo non è un Paese normale. Ma non per i motivi addotti da Pignata bensì per le colorite e sarcastiche, ma realistiche, osservazioni di Cotica.

Ciò che più mi disturba dei sostenitori dell’immigrazione senza limiti come Pignata è l’ipocrisia di marca curiale che sostiene le loro tesi. Una ipocrisia che dietro la forma compassionevole nasconde l’ambizione del potere o del servizio al potere, consapevole o meno che sia.

Chi parte dall’Africa subsahariana può permettersi di partire: il viaggio costa e i veri disperati non possono permetterselo.

Partono per cercare condizioni di vita migliori: legittimo. Ma agli ipocriti umanitari non interessa affatto vedere i motivi che rendono disagiata la vita nei loro Paesi, per cui quando si indica nello sfruttamento coloniale la causa principale del loro disagio, e si indica la Francia come maggiore responsabile, strillano che non si può dire perché altrimenti l’Italia si isola!

Di questo non si deve parlare perché altrimenti verrebbe ridimensionato il primo dei diritti che giustificano e sostengono il sistema criminale che supporta le migrazioni.

Dunque i migranti partono pagando i trafficanti per essere condotti in Libia, e qui gli ipocriti umanitari li descrivono come deportati nei lager, come se fossero stati rapiti e vi fossero internati a forza.

Lager dove ovviamente subiscono ogni genere di violenza, così almeno ci raccontano gli ipocriti umanitari per costituire il secondo dei diritti funzionali: quello di fuggire dalla Libia, e il terzo: il diritto a rifiutare di esserci ricondotti.

Dunque i migranti si fanno imbarcare, pagando, su navigli , solitamente gommoni, che non potrebbero mai affrontare la traversata, sia per le loro caratteristiche strutturali sia perché carichi all’inverosimile. Il naufragio o l’avaria del battello sono quindi certi già alla partenza. Ma anche questo non va detto perché occorre attivare il quarto e più rilevante dei diritti funzionali: quello di cui godono i naufraghi: il diritto ad essere salvati (e su questo non si discute) e ad essere condotti velocemente verso il porto sicuro più vicino che, guarda caso, invariabilmente si trova in Europa, quasi sempre in Italia.

E guai a tardare nel trasferimento dei "naufraghi": si violano le leggi internazionali, i diritti umani, la Costituzione e, financo, si meritano gli appellativi di razzisti e fascisti che gli ipocriti umanitari sono prontissimi a distribuire a chiunque frapponga qualche ostacolo a che persone senza documenti possano approdare.

Un sistema perfetto, con modalità che si ripetono sempre uguali da anni, per centinaia di volte, con l’indispensabile supporto degli ipocriti umanitari che fanno opinione, come il sig. Pignata, o che lavorano nelle ONG o nelle COOP, dietro corrispettivo ovviamente. Si perché molti ci campano, e pure bene con l’ipocrisia umanitaria. Vale la pena richiamare il nome di Salvatore Buzzi, come emblematico in questo senso. Molti altri invece, solitamente autodefinentisi come "di sinistra", si prestano per motivi "ideali". Avendo sostituito Gramsci con san Francesco, costoro cercano di guadagnarsi un Paradiso al quale solitamente nemmeno credono. Per loro la definizione di "ipocriti umanitari" non è adeguata perché questi, almeno, qualcosa ci guadagnano a lavorare per favorire l’immigrazione di massa, loro no.


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