…..”Se mai avete rappresentato
qualcosa”, scrive tra l’altro la persona che si presenta con il nominativo “ un
italiano”. Termine assolutamente anonimo dato che riguarda tutte le persone residenti
in Italia che ammontano a circa 60,5 milioni.
L’affermazione è già un bel “biglietto
di visita”. E’ palese che questa persona non conosce gli eventi storici, quindi
politici e sociali, che hanno
caratterizzato l’Italia negli ultimi 75 anni.
Giusto per dare alcuni elementi
di conoscenza e di riflessione.
Sul sito di ANPI nazionale http://www.anpi.it/
alla voce “ CHI SIAMO” così viene ricostruita la storia dell’Associazione.
( Si riporta la lunga premessa della nota complessiva):
L’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, con i suoi oltre
120.000 iscritti, è tra le più grandi associazioni combattentistiche presenti e
attive oggi nel Paese. Fu costituita il 6 giugno 1944, a Roma, dal CLN del
Centro Italia, mentre il Nord era ancora sotto l’occupazione nazifascista.
Il 5 aprile del 1945, con il decreto luogotenenziale n. 224, le veniva
conferita la qualifica di Ente morale che la dotava di personalità giuridica,
promuovendola di fatto come associazione ufficiale dei partigiani.
Il 4 giugno 1945, con la liberazione del nord, venne costituita a Milano l’ANPI
– Comitato Alta Italia. Ad entrare a far parte della Presidenza furono i
componenti del Comando Generale del CVL, a rappresentare idealmente e
fattivamente la continuità dell’unità della Resistenza anche nell’ANPI:
Raffaele Cadorna, Ferruccio Parri, Luigi Longo, Enrico Mattei, Giovanni
Battista Stucchi, Mario Argenton. Nel Comitato esecutivo figuravano Arrigo
Boldrini “Bulow”, Cino Moscatelli e Guido Mosna.
Il 27 giugno 1945, il Comitato provvisorio dell’ANPI di Roma e il Comitato Alta
Italia si fusero dando vita all’ANPI Nazionale. L’Associazione ebbe una sua
rappresentanza alla Consulta Nazionale i cui lavori si svolsero tra il
settembre 1945 e il referendum istituzionale dell’anno successivo. Mentre
l’Associazione nazionale combattenti ebbe 8 consultori e quella dei mutilati e
invalidi di guerra 4, all’ANPI ne furono assegnati 16, a conferma del prestigio
di cui godeva. Erano così suddivisi: 3 socialisti, 3 democristiani, 3 liberali,
3 comunisti, 2 del Partito d’Azione, 1 del Partito democratico del lavoro e,
infine, un consultore che non apparteneva a nessun partito. Nello Statuto erano
evidenziati gli scopi operativi che la struttura si era prefissata. Tra questi:
Restituire al Paese una piena libertà e favorire un regime di democrazia per
impedire in futuro il ritorno di qualsiasi forma di tirannia e assolutismo.
Valorizzare in campo nazionale e internazionale il contributo effettivo
portato alla causa della libertà dall’azione dei partigiani.
Far valere e tutelare il diritto dei partigiani, acquisito, di partecipare in
prima linea alla ricostruzione morale e materiale del Paese.
Promuovere la creazione di centri e organismi di produzione e di lavoro per
contribuire a lenire la disoccupazione.
In particolare questo ultimo punto fu realizzato grazie alla creazione, fin
dal 1948, di Convitti-Scuola Rinascita che miravano a qualificare
professionalmente giovani ex partigiani e orfani dei caduti.
Nel corso del primo Congresso del 1947 – dove fu nominato Presidente
Nazionale Arrigo Boldrini “Bulow”, prima medaglia d’oro al V.M. della
Resistenza, che resterà in carica fino al 2006 – venne ribadito l’impegno della
Resistenza a consolidare le Istituzioni e in particolare fu sottolineato che
l’antifascismo doveva essere inteso come lotta contro chi minacciava le libertà
individuali, negava la giustizia sociale e discriminava i cittadini…………
GRANDE il contributo dei partigiani italiani ( così come avvenuto in tutte
le aree europee occupate) nella lotta contro i nazi-fascisti, dal settembre del
1943 ad inizio maggio 1945.
Quindi la LIBERAZIONE, il ritorno della democrazia, della libertà e dei
diritti civili e sociali per uomini e donne, dopo il nefasto e liberticidio
ventennio dittatoriale del fascismo. Dittatura fascista che assieme ai compari nazisti
della Germania scatenò la seconda guerra mondiale, l’aggressione e l’oppressione
della gran parte degli Stati europei, la morte, quindi, di quasi 60 milioni di
persone, il ferimento e la mutilazione di altre decine di milioni di persone.
Immani distruzioni materiali in
Italia e tutta l’Europa.
La persecuzione e l’assassinino, nei Lager e con altre nefaste modalità di
ammazzamento) di moltissimi milioni di persone: uomini, donne, bambini. Ebrei e
componenti di tutte le ”diversità” politiche e sociali, così come recitato nei
testi ideologici dei nazifascisti.
Contributo in ITALIA dei partigiani:
- Partigiani combattenti 185.639
- Patrioti 117.518
- Partigiani caduti 28.870
- Partig. mut. e inv. 20.726
-
Donne partigiane, staffette, sappiste e gappiste 35.000
-
Donne partigiane fucilate e cadute in combattimento 683
-
Donne part. ferite 1750
-
Donne organizzate nei Gruppi di Difesa
delle Donne 70.000
Mi fermo per non “appesantire” lo scritto.
Non c’è altro da aggiungere. E’ la STORIA, quindi la Costituzione, costruita
con il sacrificio di tanti giovani, per battere i gestori degli immensi orrori,
che SCANDISCONO LA NOSTRA QUOTIDIANITA’.
Buona Lettura!
( domenico stimolo)