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Commento di David Asìni

su Vitalizi e pensioni d'oro: trappole in cui non dobbiamo cadere


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David Asìni David Asìni 9 luglio 2018 19:24

Gent. Giannuli, il Suo articolo non sta in piedi. In primo luogo, che sui “diritti acquisiti” non si possa fare nulla, non e’ vero. Non sono stati cambiati più’ volte i limiti dell’eta pensionabile per i comuni mortali, cambiando le prospettive di vita in “corso d’opera”? Questo non e’ il paese del prelievo forzato sui cc da un giorno all’altro? E’ sufficiente la volontà politica per i cambiamenti, anche drastici, anche dei principi cosiddetti inderogabili E poi; se si sono versati contributi per 1000 euro di pensione, e se ne percepiscono 10,000, si può’ parlare di diritto o si deve parlare di privilegio? Lei pare dimenticare poi che i versamenti delle pensioni si fondano sul cosiddetto “patto generazionale”, per cui i 5000 euro del “proletario” Capanna, sono pagati per lo più’ da poveracci che guadagnano 1000 euro del mese e ne prenderanno, con il contributivo, 700 (se va bene) di pensione. La cosa che mi sconcerta e’ che paventa un 15% di pensionati interessati da un eventuale riforma, mentre si immagina di adottare il criterio contributivo solo alla parte di rendite eccedenti i 5000 euro, forse la decima parte di quelle di cui parla Lei. Scrive poi come se qualcuno avesse ipotizzato di toccare le “pensioni d’oro” ma pari ai contributi versati; non sono in scaletta. Più’ in generale, ipotizza un complotto ai danni dei molti, che comincia con togliere dei privilegi a beneficio dei pochi: mi piacerebbe conoscere l’opinione dei molti a riguardo. Il Suo ragionamento, come premesso, non sta in piedi.


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