Stessa barra >
Il governo
“neutrale”, ventilato da MATTARELLA (7.5), si sarebbe comunque concluso a
dicembre per andare al voto.
DOPO le varie settimane di discussioni tra M5S e
Lega il Presidente della Repubblica non poteva non avviare l’iter per conferire
l’incarico di formare un governo.
Da un lato avrebbe potuto essere tacciato di avere
“pregiudizi” e di “ostacolare” il cambiamento voluto da milioni di elettori.
Dall’altro avrebbe offerto l’estro a L Di Maio e M Salvini di dichiararsi “vittime”
del sistema partitocratico (establishment) e d’invocare, con più forza e chance,
il ritorno alle urne.
HA SCELTO perciò di mettere alla prova l’alleanza
giallo-verde e di far vedere quanto vale in concreto la sventagliata di
provvedimenti promessi.
Sempre pronto comunque a “far rispettare” i poteri e le
prerogative riconosciutegli dalla Costituzione.
Ancora.
NULLA esclude che una tale
alleanza di governo possa evidenziare, in tempi raccorciati, una serie di
discrepanze, di fragilità e incongruenze.
Ossia: promettere è facile, difficile
è realizzare. Come si dice: provare per credere e .. tirare poi le conclusioni.
Frattanto potrebbe lievitare nelle altre vetuste forze politiche la decisa volontà
di rivedere da subito l’assetto Parlamentare e la legge elettorale.
Ergo.
A
FINE ANNO potremmo essere “pronti” a tornare alle urne. Proprio quel percorso che
Mattarella delineava con la sua proposta di governo “neutrale”.
Quello che
conta è CHI tiene la barra dritta.
Il tempo non cancella mai le Voci dentro l’Eclissi
esempio di …