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 Home page > Tribuna Libera > Governo Conte: perché Mattarella ha dato l’incarico a uno sconosciuto?

Governo Conte: perché Mattarella ha dato l’incarico a uno sconosciuto?

"Carneade! Chi era costui?"

Si chiedeva Don Abbondio a proposito di questo filosofo greco, seguace del probabilismo, vissuto fra il 213 e il 129 a. C.

Molti di noi si si sono chiesti, si chiedono, si chiederanno: "Conte chi è costui?".

 

Certo l'uomo incaricato di fare il governo non è un uomo conosciuto ai più. Ma il punto non è questo, anche un uomo sconosciuto può governare bene.

Il punto è perché Mattarella ha dato l’incarico ad un uomo senza credibilità sul piano internazionale, ed autonomia politica rispetto a Salvini e Di Maio. Il punto è perché il Presidente della Repubblica ha esposto il nostro prestigio internazionale ad un vulnus che già rimbalza sui media europei ed extraeuropei.

Il Presidente poteva mettere all’angolo i due partiti che lo hanno pressato con tanta arroganza, poteva dire "datemi il programma e poi vi farò sapere a chi darò l'incarico". La Costituzione glielo consentiva.

A questo punto avrebbe rimesso la procedura dell'incarico sui binari giusti. Non lo ha fatto.

E’ stata una resa senza condizioni. Ha accettato Conte senza competenza politica ed affidabilità internazionale.

Perché? Perchè Mattarella stava all’angolo, aveva le mani legate. Ha dovuto giocare la partita, con le carte che aveva.

E le carte erano queste: o dava l’incarico a Conte "inaffidabile", oppure si andava ad elezioni anticipate con la sicura vittoria della Lega. Salvini e di Maio hanno ottenuto Conte e domani forse avranno Savona, perché il Quirinale non vuole andare ad elezioni, e consegnare il paese in mano ai fascisti in spolvero.

 

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.118) 25 maggio 2018 18:08

    Stessa barra >

    Il governo “neutrale”, ventilato da MATTARELLA (7.5), si sarebbe comunque concluso a dicembre per andare al voto.

    DOPO le varie settimane di discussioni tra M5S e Lega il Presidente della Repubblica non poteva non avviare l’iter per conferire l’incarico di formare un governo.

    Da un lato avrebbe potuto essere tacciato di avere “pregiudizi” e di “ostacolare” il cambiamento voluto da milioni di elettori. Dall’altro avrebbe offerto l’estro a L Di Maio e M Salvini di dichiararsi “vittime” del sistema partitocratico (establishment) e d’invocare, con più forza e chance, il ritorno alle urne.


    HA SCELTO perciò di mettere alla prova l’alleanza giallo-verde e di far vedere quanto vale in concreto la sventagliata di provvedimenti promessi.

    Sempre pronto comunque a “far rispettare” i poteri e le prerogative riconosciutegli dalla Costituzione.


    Ancora.

    NULLA esclude che una tale alleanza di governo possa evidenziare, in tempi raccorciati, una serie di discrepanze, di fragilità e incongruenze.

    Ossia: promettere è facile, difficile è realizzare. Come si dice: provare per credere e .. tirare poi le conclusioni.

    Frattanto potrebbe lievitare nelle altre vetuste forze politiche la decisa volontà di rivedere da subito l’assetto Parlamentare e la legge elettorale.


    Ergo.

    A FINE ANNO potremmo essere “pronti” a tornare alle urne. Proprio quel percorso che Mattarella delineava con la sua proposta di governo “neutrale”.


    Quello che conta è CHI tiene la barra dritta.

    Il tempo non cancella mai le Voci dentro l’Eclissi esempio di …

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