Non sono d’accordo. La questione sudtirolese
va risolta una volta per tutte. Loro non sono italiani, perché non parlano
italiano. Fanno solo geograficamente parte dell’Italia, ma non sono
linguisticamente italiani. Io credo che uno Stato maturo e democratico debba
chiudere il contenzioso con un referendum. Il referendum, però, non deve essere
un prendere o lasciare su tutto il Tirolo del Sud. Il referendum dovrà
rispettare la volontà dei singoli Comuni della Provincia autonoma di Bolzano.
Sulla base dell’esito referendario andrà ritracciato il confine
italo-austriaco. Questa, secondo me, è la soluzione più giusta e sensata della
disputa italo-austriaca sul Tirolo del Sud. I Comuni sudtirolesi che si
esprimeranno per l’Italia continueranno a farne parte; I Comuni sudtirolesi che
sceglieranno l’Austria passeranno sotto sovranità austriaca. Lunare e
impraticabile è l’ipotesi di creazione di uno Stato indipendente del Tirolo del
Sud. Il sopra descritto percorso di consultazione della popolazione sudtirolese
e di ritracciamento del confine italo-austriaco dovrà essere un percorso
concordato con la Repubblica federale austriaca. Questa è la VIA MAESTRA per
chiudere questo fastidioso contenzioso sul confine settentrionale dell’Italia
che si trascina da circa due secoli. Ovviamente considero anch’io quella del
doppio passaporto un’inaccettabile sparata propagandistica.