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Commento di Persio Flacco

su Trump: un confuso retrogrado


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Persio Flacco 19 ottobre 2017 11:08

Trump si è inimicato i Paesi musulmani? La verifica dei fatti ci dice che i suoi predecessori ne hanno fatto amichevolmente fuori a milioni. E se è vero che le minacce e gli insulti feriscono la sensibilità delle persone è anche vero che le bombe feriscono tutto il resto. Finora l’acrimonia di Trump verso gli islamici si è concretizzata nell’abbandono di ogni supporto diretto o indiretto all’ISIS, sostituito da un fattivo impegno nel combatterlo. Questo ha sicuramente ferito alcuni islamici: l’Arabia Saudita e i regimi suoi affini in primo luogo, ma anche l’aspirante Sultano turco, non credo che abbia ferito gli islamici brutalizzati da ISIS: i siriani ad esempio. Dal loro punto di vista, pragmaticamente, credo che preferiscano la maleducazione di un Trump alla buona educazione di una Hillary Clinton.
Riguardo all’impegno sul clima effettivamente Trump ne ha fatte di grosse assai, ma bisogna pure considerare il fatto che i suoi predecessori, incoraggiando con le delocalizzazioni un massiccio trasferimento di impianti produttivi in altre parti del mondo, non hanno fatto molto di più. Considerato che il Pianeta è uno, non fa differenza se un’azienda americana inquina in Messico o in Cina piuttosto che negli USA; la differenza è solo nel tasso di disoccupazione interna e nella concentrazione dei profitti in poche mani. E siccome Trump è stato eletto col robusto contributo di quelli che un tempo lavoravano nelle aziende americane in america, si capisce facilmente il motivo per cui Trump sta ritirandosi da certi impegni sul clima e sta facendo pressing sulle aziende affinché tornino ad inquinare in casa.
Riguardo ai rapporti con gli altri Paesi del mondo sicuramente il maleducato Trump ha spiazzato tutti: è riuscito perfino a disgustare gli europei, che tradizionalmente, da 70 anni a questa parte, sono stati del tutto dipendenti dagli USA e di botto si sono trovati senza più direttive. Ma questo per un cittadino europeo non è necessariamente un male perché, forse, ora, i leader europei si occuperanno con maggiore ed esclusivo impegno dei suoi legittimi interessi.
Ad esempio sembra che Trump non sia interessato a proseguire sulla strada tracciata dalla educatissima Hillary Clinton dell’avvio di una nuova Guerra Fredda. Detto francamente, da cittadino europeo, a me non sorrideva molto l’idea di essere trascinato in un incomprensibile conflitto con la Russia per difendere i golpisti ucraini, peraltro pure fascisti, messi al potere dalla gentile Hillary. Per questo, pragmaticamente, preferisco la Bestia alla Bella.
Circa il dossier Iran devo dire che apprezzo il greve umorismo trumpiano. Congresso, mass media, benpensanti politicamente corretti, lobby varie, hanno sempre insistito sul "Delenda Teheran", trovando ovviamente un argine nell’Amministrazione, che rendendosi conto delle conseguenze, si è premurata di non arrivare mai al conflitto giostrando con dilazioni e minacce vuote.
Ora che Trump si è unito al coro del "Delenda Teheran", tutti quelli che sostenevano la linea dura si trovano a dover frenare per le ovvie conseguenze disastrose che avrebbe un conflitto con l’Iran. In primo luogo, di nuovo, gli europei. Ma anche un insospettabile New York Times, che si è premurato di ricordare le "inesattezze" sulle quali il Presidente fonda la sua bellicosità anti iraniana. Non è divertente? Per certi versi Trump ricorda Bertoldo, il contadino rozzo ma furbo che tiene testa al potente re Alboino.


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