BUBBOLANDIA >
Proporre
oggi anche solo un facsimile della scheda elettorale dei futuri Senatori ricorda
lo specchietto per le allodole. Nei fatti.
DI SICURO sappiamo che insieme all’Art.58
verrà abolito qualsiasi tipo di “elezione a suffragio universale e diretto” da
parte dei cittadini e che la relativa LEGGE attuativa è ancora tutta da
scrivere e varare.
Ancora.
L’ATTO di trascrivere o barrare un nominativo sopra
una scheda elettorale di per sé non “fissa” proprio nulla riguardo al valore/significato
attribuito (dalla Legge) a tale formale adempimento.
Di più.
Quella da promulgare
sarà una Legge che dovrà sancire la nomina di Senatori “rappresentativi delle
istituzioni territoriali” da cui Organi sono eletti “in conformità” (assonanza)
alle scelte espresse dagli elettori per i candidati Consiglieri. Fino a quel
momento varranno le “disposizioni transitorie” che affidano detta incombenza ai
soli Consigli regionali.
Tant’è che sussistono alcuni dubbi sulla “conformità”
costituzionale anche della cosiddetta bozza Chiti-Fornaro.
Non mancano neanche quelli
convinti che Senatori “prescelti” dai cittadini avrebbero il diritto di votare
la fiducia al Governo.
Postilla.
Più che l’avvio di un monocameralismo (foriero
di auspicate semplicità e velocità procedurali) sembra il presupposto di futuri
accesi “conflitti” politici alimentati anche dalla fin d’ora prevedibile necessità di apportare vari “correttivi”
ad un testo/sistema così mal formulato.
Meglio diffidare di chi mistifica il
valore di Parola e Merito …