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Commento di Persio Flacco

su Referendum Costituzionale | 12 motivi per votare Sì


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Persio Flacco 23 ottobre 2016 23:40

La riforma Boschi (ma forse è meglio dire la riforma Napolitano) non calerebbe in un contesto istituzionale "pulito", cioè conforme alla Costituzione. Calerebbe in un contesto già gravemente viziato dall’anomalia dello strapotere dei partiti e avrebbe l’effetto principale di rafforzare l’anomalia mettendola al riparo dai "capricci" del sovrano democratico.


L’anomalia è già presente da tempo in Italia e si sostanzia in una prassi che vede prevalere i partiti in ogni ambito della vita pubblica fino a diventare centri di potere a tutto campo piuttosto che promotori della partecipazione dei cittadini alla politica.
Da molti anni ormai in Italia il Governo ha espropriato il parlamento delle sue funzioni. 
La stragrande maggioranza delle leggi è di iniziativa governativa; l’abuso della decretazione d’urgenza senza i requisiti di necessità e urgenza è pane quotidiano, con la conseguenza che la produzione legislativa in Italia ha raggiunto vette demenziali; la disciplina di partito regna sovrana in Parlamento, alla faccia della libertà dal vincolo di mandato. 

Ne risulta che, salvo interludi "tecnici" dovuti a PdC imposti dal Presidente della Repubblica, il Partito (il suo Capo) esprime il Presidente del Consiglio e, per suo tramite, controlla il Parlamento. Cioè ha nelle sua mani sia Esecutivo che Legislativo, coartando in tal modo sia i principi costituzionali sia quelli alla base delle moderne democrazie liberali, che poggiano sulla divisione dei poteri sovrani.
La cosiddetta riforma rafforzerebbe questo regime partitocratico a spese della sovranità del Popolo, dunque della democrazia.

A chi afferma che è necessario garantire la governabilità si dovrebbe ricordare che il Governo esercita un potere differente da quello che dovrebbe esercitare il Parlamento. Si citano spesso gli Stati Uniti come modello di democrazia. Ebbene, attualmente il Presidente non ha una maggioranza in Congresso: il Presidente è democratico e il Congresso a maggioranza è repubblicano. Ma nessuno si straccia le vesti affermando che le istituzioni sono bloccate.
Si legga l’art.94 della Costituzione, nel quale SI ESCLUDE che un voto contrario del Parlamento su una proposta del Governo implichi le sue dimissioni. Per rafforzare il principio della indipendenza dei poteri lo stesso articolo stabilisce la procedura per cui il Parlamento (che rappresenta il Sovrano, ricordiamolo) può sfiduciare il Governo.
Per AGGIRARE il principio e la norma i partiti hanno introdotto la questione di fiducia NEI REGOLAMENTI DI CAMERA E SENATO. Per cui oggi il Governo può ricattare il Parlamento riottoso con la minaccia delle dimissioni in caso di non approvazione di una sua proposta.

Alle dimissioni seguirebbero nuove elezioni, e i partiti ben difficilmente rimetterebbero in lista chi ha fatto cadere il Governo. Così il Parlamento è diventato sempre più dipendente dai partiti e la democrazia si è andata svuotando.

Forse la riforma di Calderoli era una porcata: non mi stupirebbe, ma è certo che la riforma Boschi è una specie di colpo di stato.

Per questo chi ha a cuore la democrazia vota NO.




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