Alcuni lo chiamano revisionismo storico in senso dispregiativo, ma occorre dire che a riguardare le pagine della guerra civile o dell’epopea resistenziale che dir si voglia, non si può certo dire che la scelta che i ventenni del 1943 furono costretti a fare dopo l’otto settembre fu facile e priva di sentimento. Questo libro mi pare equilibrato dal punto di vista della "revisione" .