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Commento di Fabio Della Pergola

su Migranti di oggi, ebrei di ieri


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Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola 25 maggio 2015 16:19

Non sto facendo, ovviamente, un paragone fra gli immigranti attuali e gli ebrei degli anni ’30-’40; ma unicamente un paragone tra le modalità di respingimento che, stimolato dall’articolo di Deaglio, mi sembra assolutamente congruo.
La realtà delle origini di questi migranti è radicalmente diversa dalla realtà politico-sociale in cui vivevano gli ebrei e questo non se lo nasconde nessuno. Ma i risultati finali rischiano di essere gli stessi. L’Europa, che definisce se stessa in difficoltà economica, ha in realtà sufficienti risorse (e l’Occidente in senso ampio ancora di più, naturalmente) per impedire una strage di massa. Ma fa finta di non potere.

Se tu scrivi "se non si pone un argine ai conflitti e magari aiutandoli a casa loro, i numeri presto andranno fuori controllo" non puoi non convenire che il grande assente - in tutto ciò che non è stato fatto o è stato fatto male - è proprio quel mondo che ora dice di non poter far nulla, se non distogliere lo sguardo e lasciar morire la gente. Esattamente come fu fatto negli anni ’30 e ’40.

E non è buonismo d’accatto.


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