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su Bravo Renzi, avanti tutta!


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19 febbraio 2015 19:21

Dal dopoguerra questo paese è a sovranità limitata. Prima della dissoluzione dell’URSS c’era l’esigenza di garantirne la sua fedeltà atlantica, e per questo venivano sostenuti con i mezzi più vari, anche non ortodossi, partiti come la DC e osteggiate le formazioni politiche antiatlantiste, come il PCI.
Questo ha bloccato la democrazia italiana e affermato una classe politica abituata ad avere garantito il proprio potere a prescindere dalla volubilità dei cittadini italiani.
Dopo la caduta del Muro le cose sono cambiate; non è cambiata l’esigenza di garantire che l’Italia si attenesse al ruolo assegnatole nello scacchiere geopolitico mondiale. Da questo: ed è storia degli ultimi 20 anni, è partito il progetto bipolarista all’interno del quale i patti tra centrodestra e centrosinistra (crostata e Nazareno, salvo altri privi di etichetta) sono un fatto naturale. La classe politica italiana continua a dover garantire che il paese occupi la casella assegnatagli, dunque può continuare a fregarsene della democrazia sostanziale, a tenersi le sue mille clientele, ad affondare le sue radici in ogni parte del corpo sociale, protetta dai cambiamenti.
Ora lo scalpitante Renzi è stato incaricato di mettere al sicuro la presa della classe politica dopo lo spavento per quel quarto di italiani che hanno votato un comico pur di non votare la partitocrazia, e per questo si sta ingegnando a metterla al riparo dalle bizze del popolo sovrano modificando la Costituzione ed elaborando una legge elettorale ad hoc.

In sintesi: questo paese si porta sulle spalle una classe politica inamovibile, proteiforme, che asfissia e umilia la democrazia e che storna ingentissime risorse dalla pubblica utilità per mantenere se stessa e la sua inefficienza.
Ne consegue che la priorità, per il bene del paese e per la salvaguardia della democrazia, è liberarsene al più presto. Non è facile, visto che sta attaccata al potere come un’ostrica allo scoglio e che sta cercando di garantisi di restarvi per i prossimi decenni. Però è possibile, ed è possibile proprio seguendo la sua indicazione.
Vede, a questa classe politica non dispiace affatto che una volta vinca il centrodestra e un’altra il centrosinistra. Anzi: l’alternanza serve ad escludere i meno "adatti", quelli che non si integrano nel sistema, i "romantici" attaccati alla Costituzione, i "rematori contro" che assillano col rispetto della democrazia e delle istituzioni.
Alla partitocrazia non dispiace nemmeno l’astensione, giacché quelli che continuano a votare in certe situazioni sono i più fidelizzati, sono lo zoccolo duro che non tradisce mentre gli astensionisti sono assenti, non si esprimono, lasciano campo libero.

L’unico modo per liberarsi di questo canchero e tornare ad avere una classe politica che tema il giudizio dei cittadini, che sia al servizio dei cittadini, è votare sempre; votare sempre chi non fa parte della partitocrazia; cambiare scelta ad ogni voto.
Poiché la priorità è liberarsi dalla dittatura partitocratica non ha importanza se si vota contro le proprie convinzioni politiche, se un cittadino di destra deve votare un partito di sinistra o viceversa, purché si arrivi a sradicare questa malapianta. Poi, un giorno, arriverà il momento che si avranno tutti partiti puliti e si potrà tornare ad esercitare la vera democrazia. Non credo ci sia altro sistema che questo.


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