La risposta non è o così o pomì, ma scegliere il meno peggio, pratica consigliabile sempre perché "il meglio" è lo stesso del "meno peggio". Specialmente parlando di politica italiana.
Quanto al non sentirsi rappresentati, è comprensibile; ma a votare sarebbe meglio andare perché, non facendolo, non si combina niente. E se bisogna andare a votare senza sentirsi rappresentati, occorre scegliere il meno peggio. Trasponga il ragionamento dalle votazioni alle opinioni. Accusare di antidemocraticità il M5S significa chiudere gli occhi su quello che succede nel PD e che è sempre successo in FI. La democrazia diretta ha fatto appena qualche vagito, e ci sono stati problemi, ed effettivamente ci possono essere sospetti che qualcuno non la voglia veramente attuare. Ma sono sospetti, tra l’altro bilanciati ogni tanto da prove positive, mentre sull’altro piatto della bilancia ci sono certezze e atti parlamentari chiaramente antidemocratici. Ora io non mi riferisco unicamente a lei (l’avevo già scritto), ma rilevo che c’è un accanimento contro il M5S al quale si richiedono cose mai chieste a nessun altro: un cercare il pelo nell’uovo che dimostra mala fede.
Lei aspetti qualcuno che la rappresenti degnamente: se non sono bastati gli ultimi vent’anni a dimostrarle come si forma la classe politica italiana, aspetti ancora. Può darsi che qualcun altro salti fuori, ma tenga presente che questo nuovo soggetto sarà vessato in tutti i modi possibili, come successe a Fini - per intenderci -, e come sta succedendo al M5S. Invece di parlare delle idee politiche si parla dei panni sporchi che qualsiasi persona o organizzazione ha sempre. Non che sia vietato, intendiamoci. E’ che può risultare controproducente, alla lunga.