" Quando ci si è iscritti all’Albo degli Avvocati, dopo lunghe peripezie e
sacrifici, perché si voleva lottare tramite il diritto per la difesa
sociale, per la giustizia sociale, queste condizioni non esistevano. "
Non so da dove Marco tragga queste considerazioni . Iscriversi all’Albo (tutti gli albi professionali ) è vero è una fonte di lunghe peripezie ,specialmente se non sei in grazia di Dio con qualcuno che decide . Se invece non lo sei col cavolo che passi l’esame di ammissione , nemmeno sei sei Nero Wolf .Gli ordini professionali (che avevano promesso di eliminare) sono la quintessenza del lobbismo che in molti casi somiglia ad una associazione a delinquere.
Poi che si diventa avvocati per praticare la giustizia sociale mi sembra quantomeno un eccesso di idealizzazione della professione .Chiunque ci ha avuto a che fare , degnissime eccezioni a parte ,sa che la furfanteria è sempre in agguato come il lupo.
Infine ,abbiamo soltanto a Roma tanti avvocati conme in tutta la Francia .E’ vero che la litigiosità italiana è primatista del mondo , ma che ci sia meno gente a rimpolpare le avvocature e più gente a praticare altre professioni è come la manna dal celo .Domande provocatorie : ma come mai tanti avvocati ? Tutti motivati da principi ideali o speranzosi di svuotare le tasche dei tanti malcapitati ? E allora di questi dobbiamo preoccuparci ? Segnalo a tal proposito ,per esperienza personale ultradecennalre ,che la stragrande maggioranza dei ritardi (mastodontici ) delle cause sono in parte proprio imputabili agli avvocati delle parti in contenzioso .Il perché lo lascio decidere .
Il resto dell’articolo è una serie di considerazioni , asolutamente legittime ma del tutto opinabili ,che andranno poi verificate all’atto pratico . Sono tipologie procedurali già in uso in altri paese(vedi USA) che funzionano egregiamente ma è indubbio che la nostra legislazione è alquanto più complessa e faraginosa .
Insomma vedremo.
saluti