3:35 am. Ero sveglio, stavo leggendo le ultime pagine di "Cien años de soledad" quando ho sentito un rumore e poi ho visto i mobili di fronte a me ondeggiare, il lampadario muoversi come se vivesse di vita propria. Ho sentito il letto sobbalzare. Sembrava non finire mai.
Il terremoto cambia la percezione del tempo. 20 secondi sono lunghissimi, interminabili.
Quando arriva la scossa, fortissima come ieri, la cosa più impressionante è che sei lucidissimo: la tua mente sa esattamente cosa sta succedendo, ma sei paralizzato dal terrore, inerme, impotente di fronte alla forza della Natura.
Oggi si dice che il terremoto è uno di quegli eventi che non si possono prevedere e forse è vero.
Però si possono prevenire gli effetti disastrosi, tutelando il territorio, combattendo l’abusivismo edilizio e la cementificazione dei luoghi, non mettendo in cantiere opere inutili, costose e pericolose come il Ponte sullo Stretto.
Lontana la tentazione di qualsivoglia polemica, in queste ore il pensiero va a coloro che hanno perso la vita e ai loro cari, a coloro che hanno perso la casa e le sicurezze di una vita.
Un abbraccio fraterno a tutti gli abruzzesi.
http://robertocalabro.blogspot.com/