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Commento di Persio Flacco

su Le indifendibili 5 stelle


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Persio Flacco 3 febbraio 2014 20:22

E’ stupefacente che lei, sig. Gottardo, insieme a molti altri che sono rimasti sostenitori del m5S, non riesca a focalizzare l’origine delle attuali difficoltà sia del Movimento sia del sistema politico italiano.

Idee, passione, zelo, sono virtù che i parlamentari grillini li possiedono. E non hanno radici nelle infinite ramificazioni clientelari di quel cancro che è la partitocrazia italiana. Sono lo specchio fedele della parte migliore dell’Italia, portano la freschezza, le speranze, l’idealismo, la voglia di cambiare la politica per riaprire l’orizzonte sul futuro.

Seguo abbastanza frequentemente per radio i lavori parlamentari: chi vuole può rendersi conto di persona del lavoro che i parlamentari del M5S stanno facendo.

Ciò che rende del tutto inutile il loro lavoro si può riassumere in quattro parole: divieto di fare alleanze.

Questa ferrea condizione imposta dal duo Grillo & Casaleggio costringe il M5S ad essere sempre minoranza, dunque ad essere ininfluente. Un quarto dei voti degli italiani sono irrilevanti, su un binario morto, solo a causa di questa direttiva. E si tratta di una direttiva le cui motivazioni sono indubbiamente pretestuose se non grottesche: il Movimento punta alla maggioranza assoluta del Parlamento e a governare da solo.

Ciò che rende grottesca la direttiva è che dal ’48 ad oggi nessun partito politico in Italia ha mai avuto la maggioranza assoluta in Parlamento; ciò che la qualifica come pretestuosa è l’ostentata e voluta ignoranza delle sue conseguenze: l’irrilevanza del Movimento nell’organo legislativo. Tenga presente che sto esponendo dei fatti, non delle opinioni.

Come è un fatto che ora al governo potrebbe esserci il M5S insieme al PD di Bersani, quello delle lenzuolate di liberalizzazioni; quello del "Mai con Berlusconi".

Il M5S ora potrebbe essere al lavoro al governo con la parte più pulita e coerente del Partito Democratico, con una maggioranza parlamentare sicura, con un Presidente della Repubblica diverso da Napolitano. Un Presidente che non ha mai avuto problemi a controfirmare rapidamente i provvedimenti berlusconiani.

Ricorda con quali motivazioni i due robottini telecomandati da Grillo: Lombardi e Crimi, respinsero la proposta di governo in 8 punti fatta al M5S? Qualcosa come: Il PD è impuro e noi non vogliamo averci a che fare. Come se la politica non fosse scegliere il meno peggio per attuare i propri obiettivi per quanto possibile.

E ricorda che effetto ebbe quella scelta?
- rielezione di Napolitano
- abbraccio di PDL e PD nel governo delle larghe intese
- riesumazione del Cavaliere che già batteva i denti all’idea di cosa avrebbero potuto fare bersaniani e grillini di quel vergognoso vuoto legislativo che gli ha consentito di prescindere dal suo redditizio conflitto di interessi.
- sconfitta dei bersaniani, ascesa dei democristiani del PD, apertura all’ascesa del Cavalierino Renzi.

La direttiva di Grillo & Casaleggio ha oggettivamente evitato alla Partitocrazia una Caporetto tale che avrebbe effettivamente cambiato il panorama politico italiano per i decenni futuri.

Dunque non ha senso lodare il valore dei parlamentari grillini se essi rispondono a dei capi che li guidano scientemente alla sconfitta e alla irrilevanza. Che aiutano oggettivamente a conservare ciò che a parole dicono di voler abbattere.

Questi sono fatti, caro Gottardo, dei quali prima o poi dovrà prendere coscienza anche lei.


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