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Commento di

su I sondaggi di Grillo: democrazia diretta di rete (direte)


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26 gennaio 2014 15:54

Salve 135,

lei cita le votazioni politiche come unica forma di controllo sui delegati. So bene che è così, ma so anche bene che non funziona come vorrei. Preferisco che il delegato s’impegni in forma a scritta a rispettare una serie di clausole, in modo che se poi contravviene ad esse non ci sia niente da discutere ("sono stato frainteso", "le necessità del momento..." e simili). E badi che questo meccanismo NON è in contrasto con la costituzione. Il delegato non viene cacciato dal parlamento, ma espulso dal movimento perché con tutta evidenza non ne approva lo spirito basilare (che ha accettato firmando il documento). Quindi passa a un gruppo parlamentare di sua scelta, che magari rispecchia meglio la sua visione. Dato che un parlamentare qualsiasi non è obbligato a fare il parlamentare, e si candida con la forza politica che più gli aggrada, io non vedo niente di sbagliato nel meccanismo che lei critica. E poi non dimentichiamo che queste espulsioni avvengono tranquillamente anche negli altri partiti (anzi anche di più); però gli si dà meno risalto. La gente quindi pensa che ciò accada solo nel movimento, e ne fa una scusa per poterlo criticare.

> Le strutture partitiche non sono di Renzi o Bossi ...

Le strutture dei partiti (e i dipendenti, gli affitti da pagare...) fanno capo formalmente al soggetto di diritto privato, che poi solitamente viene manipolato a piacimento dal capo di turno (Bossi dice che i finanziamenti vengono elargiti ai partiti che, dal canto loro, possono spendere i soldi come gli pare, anche per ristrutturare la casa del capo). Fini disponeva a piacimento della casa del partito (a Montecarlo), o forse poi l’ha venduta, e cose simili faceva Di Pietro - insomma, lasciamo perdere, tanto non è questo il problema; il problema è se una forza politica è autorizzata a indicare un qualche "punto d’incontro" oppure no. Mi pare che secondo lei non dovrebbe esistere un punto, un qualche cosa del quale si possa dire "quella è la sede ufficiale". Se non ci fosse, le discussioni dei grillini sarebbero sparpagliate su mille città e mille siti internet - non avrebbe senso. Ma badi che nessuno vieta di discutere (o fare attività politica, che è lo stesso) fuori da quella sede (e come potrebbe vietarlo? Non stiamo discutendo io e lei proprio in questo momento?). Anzi direi che quando la sede ufficiale di una forza politica non è un palazzo chiuso, ma un sito internet pubblico, si guadagna in trasparenza (tema caro ai grillini ma antipatico a tutti gli altri). Mi perdoni, ma mi pare che lei cerchi proprio argomentazioni "contro", a qualsiasi costo - anche sfuggendo al buon senso.

> Soprattutto, gli eletti del M5S hanno avuto mandato elettorale ...

Ripeto che il mandato elettorale non lo toglie nessuno. Ma si chieda: perché mai un elettore dovrebbe dare mandato a un grillino, sapendo che il grillino è così limitato nella sua libertà? Magari perché l’elettore sa che il delegato farà quello che ha promesso?

> Il documento che hanno firmato delegati e rappresentanti è carta straccia

Non è carta straccia. E’ una scrittura privata pienamente legale che ha i suoi effetti in ambito privato quale qualsiasi forza politica è. E ripeto per la terza volta - questo non ha niente a che vedere con il mandato elettorale. E aggiungo: l’idea di istituire il vincolo di mandato è una proposta che si vorrebbe mettere in costituzione, proprio per evitare che gli elettori votino delle idee e i delegati facciano poi di testa loro. Non si strappi i capelli: la cosa verrà spiegata e dibattuta, e in ultima istanza sarà il parlamento - NON i grillini - a inserirla in costituzione, se mai accadrà.

> Ma non mi piacciono i due pesi e due misure ... contentino di votare ...

Guardi, capisco bene il suo pensiero anche se io ho un’altra idea. Dirò che l’impressione di "avere il contentino di votare" è da decenni che ce l’ho. La conosco bene, questa impressione, e sono in grado di distinguere diversi "contentini". Ma ho visto anche MOLTE altre cose, che lei tace perché forse non riesce a criticarle. Faccio qualche esempio, forse neanche troppo importante. Io Alfano l’avrei cacciato per quello che ha fatto - solo il m5s e pochi altri singoli hanno votato la sfiducia. Lo stesso per la Cancellieri. Sugli affitti milionari dei palazzi pubblici s’è svolta una vicenda vergognosa (non so se lei è al corrente) - solo i grillini hanno tenuto un comportamento irreprensibile. Bene, vede che c’è dell’altro (e potrei continuare per pagine, ma non mi sembra il caso). Ora delle due l’una: o "siccome i grillini non sono perfetti non li voto o mi astengo", e continuerò a vedere porcate su porcate, oppure penso "i grillini devono migliorare, ma per il momento sono già il meglio disponibile" e li voto. Ma in nessun caso accetto che li si critichi per colpe che non hanno, o per colpe ben perdonabili rispetto al pattume che li circonda.

> RIguardo il reato di clandestinità: se chi va contro la volontà del movimento viene cacciato, perché Grillo è ancora lì e non si è dimesso?

Primo: perché Grillo non ha fatto alcun atto pubblico in parlamento, mentre i deputati che avevano votato, sì. Secondo: su questo caso, nessuno è stato cacciato. Terzo: le consultazioni si fanno seguendo regole precise (s’informi), non quando girano le palle al capo. Quarto: ognuno è libero di dire quello che vuole, se non infrange i punti fondanti del movimento. Grillo non ha infranto alcuna regola, la hanno infranta i deputati che su loro iniziativa, senza discutere con tutto il gruppo, hanno perorato una causa che non stava nel programma e non era stata dibattuta per nulla. Quinto: visto che la votazione era necessaria, è stata fatta, e la decisione risultante è stata messa in pratica - senza prevaricazioni. Chi dice che "Grillo è stato sconfessato dalla rete" si riferisce alla pietruzza senza vedere il macigno. (La pietruzza è una differenza di vedute su un singolo argomento; il macigno è il meccanismo che ha consentito di risolvere la situazione in modo veramente democratico). Chi dice che Grillo avrebbe dovuto dimettersi sbaglia ancora di più, e farebbe bene ad analizzare meglio la realtà delle cose.

> Vede, io non ce l’ho con il M5S ... ma può sembrare ...

Ecco - qui lei ha perfettamente ragione! PUO’ SEMBRARE che lei ce l’abbia con il movimento 5 stelle! smiley

Ma ripeto il concetto di prima. A me va bene che si critichi qualsiasi cosa, ma solo se le critiche sono fondate e possibilmente anche costruttive. Nel caso del moVimento, mi pare che ci sia un’azzuffata generale a cercare il pelo nell’uovo e a ingigantirlo, dimenticando che:

1) A volte quello che sembra un pelo non lo è - basterebbe controllare meglio

2) Quando si trova il pelo, non si dovrebbe ingigantirlo ma parlarne per quello che è

3) Magari trovo un pelo, e faccio finta di non vedere la barba intera dei "concorrenti" del movimento

4) Visto che il pelo c’è, butto via tutto l’uovo e mi mangio la m**da fritta dei "concorrenti"

Infine, sulla passività che lei cita nel suo ultimo paragrafo, io direi che non c’è soluzione.

Io, davvero, non sono stato contento di decidere al posto degli altri 9 milioni di elettori. Ma allora che cosa dovevo fare, secondo lei? Astenermi come loro? Siccome ritenevo di sapere quello che stavo facendo, l’ho fatto (ho votato).

Quando 60 milioni di italiani saranno iscritti e parteciperanno alla democrazia diretta, avrò risolto anche questo mio problema. Nel frattempo non faccio il pecorone. Non voto PD perché so che è contro il reato di clandestinità, per vedere poi che con i miei soldi compra gli F35 senza chiedermi nulla. Non voto PDL perché so che è contro i clandestini, quando poi senza chiedermi nulla fa un mare di porcate e si fa comandare da un delinquente. Io voto i grillini perché so quello che vogliono fare, e quando si presenta una cosa che non era prevista posso dire la mia. Ecco tutto. Di nuovo, potrei farle elenchi chilometrici di aspettative deluse da tutti i partiti, e di fregature perpetrate dalla classe politica a danno degli elettori, e sovente a loro insaputa. Basta. Qui o voto i grillini, o vado via dall’Italia, perché non c’è altra scelta (certamente non l’astensionismo, che è la peggiore possibile).

Cordiali saluti,

qq-Gottardo


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