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Commento di GeriSteve

su Gli anni spezzati: l'ignobile falsificazione sulla morte di Pinelli


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GeriSteve 12 gennaio 2014 22:24

Non ho visto quella fiction, non intendo scrivere di fiction, TV, spettacolo, puttanate: parliamo dei fatti. Ripropongo qui un mio commento già inviato ad agoravox.

Sono passsati 44 anni e, per ragioni anagrafiche, molti non sanno o hanno sentito dire male: si deve ripetere per chi non sa.

Giudiziariamente la magistratura milanese ha scritto una delle sue pagine più brutte: nessun colpevole perchè Pinelli si sarebbe ucciso da solo, vittima di un "malore attivo" per cui si sarebbe buttato dalla finestra. Nessun medico e nessun altro magistrato al mondo ha mai rilevato l’esistenza di un tale "malore attivo".

Le verità possibili sono soltanto tre: incidente durante pestaggio o tortura e omicidio volontario.

Incidente durante interrogatorio-pestaggio:

non volevano ucciderlo ma volevano picchiarlo e lo stavano facendo; Pinelli avrebbe fatto un balzo per evitare un colpo e sarebbe caduto dalla finestra.
Oppure:

Incidente durante interrogatorio-tortura:

per estorcergli confessioni "simulavano" di buttarlo dalla finestra, lui si è divincolato e loro hanno perso il controllo. La simulazione di esecuzione è tecnica di terrorizzazione del prigioniero insegnata dalla CIA e praticata ancor oggi a Guantanamo.

Omicidio volontario:

hanno deciso di uccidere Pinelli perchè aveva sentito o saputo che c’era la volontà di colpevolizzare Valpreda ben sapendo che le bombe erano state collocate da altri, e cioè che chi lo interrogava era complice di chi aveva organizzato ed eseguito la strage.

Ai nuovi italiani, di mezza età, giovani, ragazzi e bambini, noi lasciamo una brutta eredità: una Italia cresciuta su stragi e omicidi su cui non si è permesso di scoprire la verità.
L’unica verità incontrovertibile è che lo stato ha attivamente occultato la verità.

 

I servizi segreti, il potente Ufficio Affari Riservati (diretto da Federico Umberto D’Amato) nel ministero degli interni, la questura di Milano, erano tutti al servizio dei golpisti e della P2.

Il compagno Giuseppe Pinelli era un anarchico appassionatamente attivo, fraternamente impegnato ad aiutare i compagni in difficoltà: è stato travolto da trame stragiste e golpiste a cui lui era completamente estraneo. Persona buona e coraggiosa, probabilmente non è morto da eroe, ma certamente è stato un martire, vittima innocente, colpevolizzato e violentemente perseguitato per le sue idee.

E’ entrato volontariamente in questura confidando nella sua innocenza: dopo quattro giorni di interrogatori è uscito dalla finestra della questura e nessuno ha pagato per quel delitto. Questi sono i fatti.

GeriSteve


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