Che la "violazione dei diritti umani" sia stata la conseguenza di un atto politico illegittimo e gravissimo" come dici tu è fuori di dubbio. Non è su questo che dibattiamo.
Né, se il caso avesse riguardato Ablyazov, il marito, si sarebbe potuto prendere per buono "a occhi chiusi" il termine "dissidente", perché c’erano state appunto valutazioni "terze" - come la magistratura inglese - a far dubitare che le cose fossero del tutto trasparenti. Ma la cosa non si può risolvere con il pensiero che le mogli forse non sono "totalmente inconsapevoli".
Con questa logica perché le mogli, fidanzate, figli, cognati, suocere e via discorrendo dei camorristi, mafiosi, ndranghedisti eccetera sono a piede libero ? perché non vengono spediti tutti, parenti e amici, in galera "a priori" ?
il sottile confine dei "diritti umani e civili" - e quindi dello stato di diritto - sta proprio qui, non solo dove è indiscutibilmente manifesto come nel caso dei gay condannati a morte o delle donne fustigate nei paesi islamici eccetera.
Qui dove dovrebbe esserci la certezza del diritto, sopra ogni cosa (cioè quella cosa che Berlusconi ha voluto devastare con le sue porcate). Se hai fatto qualcosa sei colpevole e paghi, se non hai fatto niente (e perché alla Shalabayeva hanno ridato il passaporto sennò ?) non devi MAI correre il rischio di essere impacchettata e spedita altrove.
Ma se tu ti poni dei problemi comprensibili e discutibili, del commento di PF invece continuo a pensare che fosse astioso perché ho evidenziato il buon agire della Bonino. Era il mio articolo che gli è andato di traverso, non la questione dei diritti umani.