Cossiga aveva proposto un
referendum con quattro possibilità di scelta (status quo, stato indipendente del
Sud Tirolo, passaggio all’Austria o passaggio alla Germania della provincia
autonoma di Bolzano), ma mi sembra solo un’arguta provocazione di un raffinato
intellettuale, perché trovo irreale sia la nascita dello stato del Tirolo del
Sud, sia il passaggio del Sud Tirolo sotto sovranità tedesca (non ci sarebbe
nemmeno continuità territoriale!). Più fattibile è l’idea di un referendum con
DUE possibilità di scelta: status quo o passaggio sotto sovranità austriaca.
L’esito del referendum non dovrebbe riguardare TUTTA la provincia di Bolzano, ma
i singoli comuni in cui si andrà a votare. In sostanza, ciascun Comune della
provincia autonoma dovrebbe decidere il suo Stato di appartenenza. Le scelte
fatte dalle singole comunità cittadine dovrebbero poi costituire la base delle
future trattative italo-austriache per stabilire il confine definitivo tra i due
stati. Molto probabilmente, le città a maggioranza italofona, Bolzano in testa,
decideranno di restare in Italia, mentre nella gran parte degli altri comuni
verrebbe deciso il passaggio all’Austria. Io proverei a giocare questa carta per
far uscire dall’isolamento la minoranza italiana in Sud Tirolo e per far
emergere le contraddizioni della comunità germanofona, sulla cui vera identità
(filo-austriaca o filo-tedesca) ci sarebbe molto da discutere e il cui
pronunciamento referendario potrebbe riservare non poche sorprese. Quindi, referendum sì, ma per separare italofoni e germanofoni, e per stabilire quale pezzo della provincia di Bolzano deve finire sotto sovranità austriaca e quale pezzo della provincia di Bolzano deve rimanere sotto sovranità italiana.
Rocco Di Rella - [email protected]