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Commento di Persio Flacco

su È morto Erich Priebke: 100 anni tra nazisti hitleriani e i neonazisti


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Persio Flacco 16 ottobre 2013 14:54

<< Tutto vero sul fatto che abbia pagato poco e niente, ma anche ammesso.... è scontato che la cerimonia funebre - non a caso si è svolta presso il San Pio X che è una congregazione ultratradizionalista attraversata da fermenti negazionisti - così come il sepolcro possono diventare a loro volta dei simboli. Tipo Predappio. E sarebbero i simboli della ricostruzione di un mito (neo) nazista da perpetuare, di cui abbiamo un bell’esempio con il commentatore negazionista più sopra. >>

Rendere un feroce idiota come Priebke una figura di eroica e tragica grandezza negandogli il funerale e la sepoltura, mobilitando migliaia di persone per inveire contro il suo cadavere, è il modo migliore per fare della sua tomba un luogo simbolico.

Quanto al Nazismo la mia personale convinzione è che quanto più lo si conosce tanto meno si possono condividerne le idee. Il nemico peggiore di certe ideologie è la coscienza critica, non l’ignoranza, e nemmeno la forza. Per questo ritengo che il nazismo vada studiato, non nascosto; che vada costantemente comparato con la nostra civiltà, non relegato in qualche "a priori".

Dunque non è calpestando il suo cadavere che ci si rende più distanti da Priebke: al contrario. Uno degli effetti più aberranti del Nazismo è la riduzione di certe categorie di esseri umani a cose senza valore.
Ebrei, neri, slavi, comunisti, zingari, tarati geneticamente, malati di mente: tutti ridotti a cose senza alcun valore intrinseco oltre che nocive. Cose che dunque si possono e si devono distruggere senza alcuna remora, al minor costo, con la massima efficienza, limitando al minimo "gli scarti" da smaltire. Non non vogliamo essere così, spero, altrimenti sarebbe come risuscitare Priebke invece di seppellirlo.
Restiamo umani.


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