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 Home page > Tribuna Libera > È morto Erich Priebke: 100 anni tra nazisti hitleriani e i neonazisti

È morto Erich Priebke: 100 anni tra nazisti hitleriani e i neonazisti

E' morto ieri a Roma, all'età di 100 anni, l'ex ufficiale delle Ss Erich Priebke. E' il suo legale Paolo Giachini a darne notizia insieme all' "ultimo lascito", un'intervista recente in cui il boia ribadisce di non rinnegare il suo passato: "La dignità con con cui ha sopportato la sua persecuzione - si legge nella nota del legale - ne fanno un esempio di coraggio, coerenza e lealtà. Il suo ultimo lascito è una intervista scritta e un video, testamento umano e politico".

Priebke scontava agli arresti domiciliari una condanna all'ergastolo, per aver partecipato all'eccidio delle Fosse Ardeatine durante il quale, nel 1944, vennero fucilati a Roma 335 civili italiani come rappresaglia per un attacco partigiano che aveva provocato la morte di 33 militari tedeschi.
Lo guardo di ghiaccio era quello di un criminale, mai nessun segno di pentimento per quello che ha fatto, in un secolo di vita mai una parola di comprensione per le vittime di un massacro che pianificò e che ci lascia sbigottiti:

"La fedeltà al proprio passato è qualche cosa che ha a che fare con le nostre convinzioni. Si tratta del mio modo di vedere il mondo, i miei ideali, quello che per noi tedeschi fu la Weltanschauung ed ancora ha a che fare con il senso dell'amor proprio e dell'onore. La politica è un'altra questione. Il Nazionasocialismo è scomparso con la sconfitta e oggi non avrebbe comunque nessuna possibilità di tornare".

Nell'intervista-testamento politico di luglio, sette pagine di domande e risposte lucide senza alcuno spazio di riflessione critica sulle pagine più tristi del "secolo breve", l'assassino cavalca la storia e nega persino l'Olocausto: "Nei campi le camere a gas non si sono mai trovate, salvo quella costruita a guerra finita dagli americani a Dachau". Leggiamo della fedeltà al proprio passato come un atto di corenza rispetto alla presunta "etica della convinzione":"Si tratta del mio modo di vedere il mondo, i miei ideali e ha a che fare con il senso dell'amor proprio e dell'onore".

Forte lo sdegno nelle parole del presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici: "E' difficile provare emozione di fronte alla morte di un criminale, un soggetto che nell'arco della sua vita, e qui rimane l'amarezza, non ha mai mostrato nessun momento di cedimento e non ha mai confessato i suoi peccati di gioventù. Non si è mai pentito delle azioni criminali, non ha mai avuto pietà per le sue vittime e neanche per i loro familiari. Io personalmente oggi non riesco né a ridere né a piangere. Esistono delle certezze nella religione. Quelli delle Fosse Ardeatine sono degli angeli e si occuperanno di lui per l'eternità. Priebke farà i conti con loro nell'altro mondo". 
 

Per chi volesse approfondire la storia dei cento anni di Priebke vissuti in continuità tra nazisti hitleriani e i neonazisti suggeriamo di leggere del giornalista Franco Fracassi, il libro intitolato Quarto Reich.

Nel libro, l'autore avanza l'ipotesi che l'ex capo della Gestapo a Roma fosse il tesoriere dell'internazionale nera, colui che finanziava le stragi e le spedizioni skinhead, colui che pagava le campagne elettorali dei partiti neonazisti, che forniva fondi per i colpi di Stato e che stipendiava gli avvocati che difendevano i picchiatori, gli stragisti e i camerati sfuggiti a Norimberga. La denuncia di Priebke per diffamazione al giornalista è immediata.

Franco Fracassi racconta le vicende giudiziare dei 14 anni di processo contro Priebke (da Popoff.Globalist)

Ci siamo trovati una mattina di febbraio io e lui nella stessa stanza. Io arrivato al Tribunale di Roma con il mio scooter. Lui a bordo di un cellulare dei carabinieri. Lui era lì perché sperava di avere da me 400.000 euro. Io ero lì perché quei soldi non glieli avrei dati nemmeno se fossero sbarcati i marines nel salotto di casa mia.
Priebke arrivò in ritardo. Poco male, anche il giudice lo era. Nel frattempo mi intrattenni col suo avvocato. Fu molto istruttivo, perché il legale era un vero esaltato. Dopo poco più di mezz'ora di conversazione mi chiese se volevo partecipare a un campo hobbit da lui organizzato.
Priebke arrivò scortato da due carabinieri. Lui aveva ottantacinque anni e loro una quarantina. Ma lui camminava impettito, con passo marziale. Loro, invece, sembravano stanchi di quella gita al tribunale. Attendemmo il giudice quasi un'altra ora. Io dopo un po' cercai qualcosa a cui appoggiarmi, e così tutti gli altri. Lui no. Priebke restò per tutto il tempo in piedi, dritto, come se il tempo per lui non fosse mai passato. Un vero e proprio uomo di ferro. Dritto, impettito, con lo sguardo fisso e glaciale, senza muovere un muscolo. Aveva ottantacinque anni e restò così per più di un'ora. Mentre lo guardavo sbigottito non vedevo un vecchio signore, ma un giovane ufficiale delle Ss, un soldato capace di commettere qualsiasi tipo di nefandezza perché indottrinato a dovere.
Le nostre vicende giudiziarie durarono parecchi anni, quattordici per la precisione. Alle fine l'ho spuntata io, in tutti e tre gradi di giudizio. Una sentenza storica. Perché, per la prima volta, sentenziava che un ufficiale delle Ss non aveva solo commesso crimini atroci durante la guerra per poi mettersi da parte da bravo cittadino e cercare l'oblio fino al resto dei suoi giorni, ma aveva continuato a praticare i dettami della dottrina hitleriana per tutta la vita. Per la prima volta un nazista era stato condannato per quello che aveva fatto dopo la guerra.

Foto: Wikimedia

I commenti più votati

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.159) 12 ottobre 2013 14:52

    non avendo il dono della fede non posso dire che in cielo troverà giustizia. l’unico commento che posso fare è che, essendo questi uomini talmente forti nel loro credo, corriamo il rischio di creare falsi miti, dimenticare la sofferenza e alimentare l’odio tra i popoli.

    Lampedusa è solo un iceberg nei nostri cuori!!!

    meditiamo gente meditiamo!!! 

  • Di (---.---.---.168) 12 ottobre 2013 15:06

    Accade a Roma!!!!

    Blocchiamo i funerali del boia delle Fosse Ardeatine in memoria delle 335 persone che ha ucciso!

    http://chn.ge/1frTJq1


  • Di (---.---.---.28) 12 ottobre 2013 15:57

    100 anni ......ma l’erba cattiva e’ vero che non muore mai!

  • Di (---.---.---.74) 12 ottobre 2013 17:58

    Portatelo in germania, io non lo avrei neanche fatto entrare in Italia, raus!!!

  • Di (---.---.---.29) 12 ottobre 2013 19:22
    Erich Priebke, questo malvaggio personaggio troverà la sua condanna nell’inferno eterno! Li piangerà e soffrirà senza mai fine per i suoi delitti!! Non può nascondersi davanti a Dio!!!
  • Di (---.---.---.168) 12 ottobre 2013 20:09

    Priebke è stato accusato e condannato (giustamente) di delitti terribili commessi durante la seconda guerra mondiale. Ma pochi sanno che lui ha avuto un ruolo di primo piano fino agli anni Novanta con la galassia neonaziste. Pezzo molto interessante!!!!

  • Di (---.---.---.41) 12 ottobre 2013 21:25

    priebke, come tutta la storia nazifascita, è un prodotto del democraticismo occidentale, gli americani ne hanno salvato tantissimi, e forse tra questi l’introvabile hitler.

    se fossero arrivati primi i sovietici, senza gli accordi con gli americani, oggi tutti sarebbero sottoterra da settant’anni.

  • Di (---.---.---.122) 12 ottobre 2013 22:02

    Buttate il cadavere in un bidone della spazzatura,

    se differenziata allora in quello dell’umido.

     

     

  • Di (---.---.---.40) 13 ottobre 2013 15:01

    Sempre la solita disinformazione. Mai una volta che si spieghi il "perché" Priebke non rinneghi nulla del suo passato. Perché, ad esempio, non pubblicare le sette pagine del suo testamento umano? Perché nessuno ha il coraggio di fare il grande passo per aprire un serio dialogo in merito all’integrità storica dei fatti della seconda guerra mondiale? La gente spalanca la bocca e sputa veleno sulle fosse ardeatine, e ringrazia gli americani delle "penne d’oro" per averli "liberati". Documentatevi seriamente sull’industria dell’olocausto e rendetevi conto che è giunta l’ora, dopo decenni di silenzio, di affrontare i fatti. Questa propaganda sionista ha portato i suoi frutti con l’annientamento dell’identità nazionale e culturale di ogni popolazione europea, mentre lo strapotere di Israele è aumentato a dismisura nel vecchio e nuovo continente. Non esiste neonazismo, nazismo hitleriano o fascismo. Esiste solo la storia, quella vera. Quella fatta di fatti e prove, non quella di Norimberga (che lo stesso Kennedy definì uno spettacolo disgustoso). Siamo piombati in un secondo medio evo, ed ancora la gran parte dell’opinione pubblica crede alle fate ed ai folletti.

  • Di (---.---.---.72) 13 ottobre 2013 15:22

    Le abbiamo lette le paginette di quel criminale, ma non sono state amplificative della conoscenza in nulla!... forse, ed è solo un esempio, dire che il razzismo al tempo delle Leggi di Norimberga era già una moda consolidata e praticata negli states con le popolazioni "nere" pone una riflessione costruttiva sulla storia o i fatti come dice lei? E ancora: non esiste neonazismo, nazismo hitleriano o fascismo? ma lei da quale fumetto è uscito fuori? dove vive? non sa che qualche mese fa a Roma c’è stato un raduno nazi? mai sentito parlare di Casapoiund???? forse sarà un robot che ha prodotto il commento.... almeno lo spero.
    saluti

    • Di (---.---.---.40) 13 ottobre 2013 17:05

      Con "non esiste" si indica semplicemente l’assurdità di tali concetti riportati nella società attuale. Chiunque sia promulgatore di movimenti "neonazisti" opera nella più totale ignoranza storica e fattuale. Per il resto è chiaro quanto i concetti relativi all’inconsistenza delle accuse di genocidio e di olocausto attribuite alla Germania del Terzo Reich siano tuttora vilificati dietro lo stendardo di "neonazismo" o "antisemitismo" o "negazionismo".

      Soltanto una fazione giova dall’impedire il dialogo ed il dibattito in tal senso, ed è tutto fuorchè una fazione pro-democrazia.
      Per il resto ognuno è libero di belare come preferisce, ma che poi non venga a lamentarsi della vergognosa subcultura imperante nella nostra società. E’ proprio per gente che a priori rifiuta ogni forma di dialogo che questa si è instaurata. 
  • Di (---.---.---.64) 13 ottobre 2013 18:32

    Rimadatelo in Germania ....

    Che tanto sotto sotto non sono cambiati.
    Anzi...bruciatelo nella camera a gas .!!!!
  • Di (---.---.---.136) 13 ottobre 2013 19:16

    Non dimentichiamo i 700 fascisti colpevoli di crimini di guerra amnistiati dal nostro governo.

    Altro che nazisti!

    Facile condannare gli altri (alleati con i fascisti!)

     

  • Di (---.---.---.72) 13 ottobre 2013 19:53

    no funerali nè sepoltura a Roma....ma se è proprio necessario "

    Si potrebbe saponificare e murare nello studio di quel galantuomo del suo avvocato"
  • Di (---.---.---.121) 14 ottobre 2013 10:41

    Ritengo sia un errore negare la sepaltura a Erich Priebke. , per una questione di memoria storica. Io lo seppellirei in Campidoglio o in una piazza centrale a Trastevere. Una sepoltura esemplere per ricordare chi è stato quest’uomo e i danni che ha prodotto l’Olocausto nel "900.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.248) 15 ottobre 2013 22:03

    Le polemiche sui funerali di Priebke hanno del grottesco: prima ce lo siamo tenuto vent’anni, garantendogli tutti i diritti prescritti dalla legge, lasciandolo indisturbato a vivere la sua lunga vita, alle sue passeggiate, all’omaggio dei suoi estimatori; ora che è morto si "riscopre" ciò che è stato e ciò che ha fatto. Se ha meritato di essere trattato secondo la legge da vivo a maggior ragione lo si tratti allo stesso modo da morto e lo si lasci inumare secondo le sue volontà.

    Non è stato Priebke il Male, Priebke è stato solo un uomo, un criminale, probabilmente solo un feroce idiota incapace di resistere ad una ideologia che ha cancellato con un colpo di spugna secoli di stratificazioni culturali e di progressi della civiltà giuridica e umanistica.

    Il Male è il nazifascismo: un virus razionale che ha contagiato milioni di persone facendole regredire ai secoli bui dell’umanità. Questa considerazione ovviamente non cancella i crimini di Priebke, di cui egli è stato pienamente responsabile e per i quali ha pagato (poco, a mio parere) secondo la "nostra" Giustizia, a prescindere dalla sua. Questo serve solo ad inquadrare il vero obiettivo da colpire: l’ideologia nazifascista. 

    E’ questa che non deve essere sepolta, che deve rimanere alla luce della coscienza critica come pietra di paragone per giudicare quello che avviene ancora oggi, perché i suoi semi sono ancora nell’aria. Il nazionalismo esasperato, il razzismo, il culto della potenza militare, il valore o disvalore attribuito alle persone in base a categorie fisse e immutabili, alla gerarchizzazione del potere, ai miti sul destino ineluttabile di un popolo e altro ancora: sono questi i semi del nazifascismo che non bisogna perdere di vista per nessuna ragione. Per fare in modo che da un qualsiasi frustrato non nasca di nuovo un altro Priebke.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 15 ottobre 2013 22:40
      Fabio Della Pergola

      Tutto vero sul fatto che abbia pagato poco e niente, ma anche ammesso.... è scontato che la cerimonia funebre - non a caso si è svolta presso il San Pio X che è una congregazione ultratradizionalista attraversata da fermenti negazionisti - così come il sepolcro possono diventare a loro volta dei simboli. Tipo Predappio. E sarebbero i simboli della ricostruzione di un mito (neo) nazista da perpetuare, di cui abbiamo un bell’esempio con il commentatore negazionista più sopra.

    • Di Persio Flacco (---.---.---.160) 16 ottobre 2013 14:54

      << Tutto vero sul fatto che abbia pagato poco e niente, ma anche ammesso.... è scontato che la cerimonia funebre - non a caso si è svolta presso il San Pio X che è una congregazione ultratradizionalista attraversata da fermenti negazionisti - così come il sepolcro possono diventare a loro volta dei simboli. Tipo Predappio. E sarebbero i simboli della ricostruzione di un mito (neo) nazista da perpetuare, di cui abbiamo un bell’esempio con il commentatore negazionista più sopra. >>

      Rendere un feroce idiota come Priebke una figura di eroica e tragica grandezza negandogli il funerale e la sepoltura, mobilitando migliaia di persone per inveire contro il suo cadavere, è il modo migliore per fare della sua tomba un luogo simbolico.

      Quanto al Nazismo la mia personale convinzione è che quanto più lo si conosce tanto meno si possono condividerne le idee. Il nemico peggiore di certe ideologie è la coscienza critica, non l’ignoranza, e nemmeno la forza. Per questo ritengo che il nazismo vada studiato, non nascosto; che vada costantemente comparato con la nostra civiltà, non relegato in qualche "a priori".

      Dunque non è calpestando il suo cadavere che ci si rende più distanti da Priebke: al contrario. Uno degli effetti più aberranti del Nazismo è la riduzione di certe categorie di esseri umani a cose senza valore.
      Ebrei, neri, slavi, comunisti, zingari, tarati geneticamente, malati di mente: tutti ridotti a cose senza alcun valore intrinseco oltre che nocive. Cose che dunque si possono e si devono distruggere senza alcuna remora, al minor costo, con la massima efficienza, limitando al minimo "gli scarti" da smaltire. Non non vogliamo essere così, spero, altrimenti sarebbe come risuscitare Priebke invece di seppellirlo.
      Restiamo umani.

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