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Commento di

su La Repubblica delle stragi impunite di Ferdinando Imposimato


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3 settembre 2013 20:45

Ringrazio Aldo Funicelli per questa interessante recensione di un libro che non sono arrivato a leggere.
Devo dire che il "magistrato Imposimato" non mi è sembrato un bravo indagatore, soprattutto sul caso Moro, in cui alcuni aspetti importanti sono stati trascurati, ad esempio che il caposcorta Leonardi aveva certamento obbedito ad ordini superiori ordinando a sua volta alla scorta di riporre le armi nel portabagali e che queste "disattenzioni" mi provocano qualche dubbio sulla validità dello "storico Imposimato".

Colgo l’occasione per segnalare altri tre libri importanti per capire il senso storico di questi fatti.

IL RITORNO DEL PRINCIPE di Lodato-Scarpinato in cui si chiarisce bene come fin dall’ottocento la mafia era molto ben collegata con i "colletti bianchi" e con il potere statale, e che l’Italia non è l’unico caso in cui autentici delinquenti vengono poi "promossi" ad alte cariche istituzionali e imprenditoriali o finanziarie.

IO SO di Ingroia in cui si riprende l’affermazione di Pasolini e la si riversa su una grande indagine (SISTEMI CRIMINALI) in cui la sua procura ha scoperto molti crimini ad alto livello, ma non è riuscita a raccoglere prove sufficienti per istruire il processo.

LA LUNGA TRATTTIVA di Fasanella In cui si ripercorre la lunga trattiva mafia-stato dall’unità d’Italia (l’epopea dei mille, i governi Crispi e Rudinì, due mafiosi uno di sin e l’altro di dx) fino alla creazione di Forza Italia e all’insediamento di Berlusconi.
Nell’ambito di morti misteriose (ilaria Alpi, Natale De Grazia) collegate a traffici di rifiuti tossici, ho scritto questo commento, in cui io sospetto che parlare di stragi o di trattativa SOLTANTO a partire dal secondo dopoguerra (come sembra che faccia Imposimato) sia fuorviante:
http://www.agoravox.it/Le-centrali-...
"Ringrazio Emiliano Di Marco per questi due interessantissimi articoli.
Mi sono letto tutta la relazione di Alessandro Bratti, membro della commissione parlamentare di inchiesta:
http://www.comitatodegrazia.org/Blo...
e devo dire che c’è veramente da rabbrividire.
Si conclude con queste parole:
" la morte del capitano De Grazia si inscrive tra i misteri irrisolti del nostro Paese."
Aggiungerei che anche se i misteri resteranno irrisolti il quadro generale è piuttosto chiaro: in Italia ci sono poteri fortissimi ed oscuri che puntualmente e brutalmente impediscono che noi si sappia che cosa davvero succede.

Dal libro di Fasanella "La lunga trattativa" ho recentemente imparato che forse il primo "mistero italiano" è coetaneo dello stato italiano: Ippolito Nievo  aveva entusiasticamente aderito all’impresa garibaldina dei mille e gli era stata affidata la contabilità dell’impresa stessa. Era rimasto scandalizzato da quanto aveva visto ed aveva annunciato che avrebbe portato ai magistrati piemontesi casse di documenti su quanto era successo (cointeressenze di mafia e camorra).
Il piroscafo Ercole su cui erano imbarcati lui, i documenti, e una ottantina di persone, è scomparso in mare nel marzo 1861. Non un naufrago o un cadavere o un relitto.
Sono soltanto misteriose storie simili o è un’unica storia che dura da 152 anni ?"

GeriSteve


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