Ho cliccato "articolo interessante", ma qui devo aggiungere "analisi insufficiente e inaffidabile".
Non è una colpa dell’autore, ma dei vari enti che non analizzano bene i dati e che non gestiscono affatto i controlli.
Io ho conosciuto coltivatori più o meno diretti che, essendosi infortunati in moto o a cavallo hanno denunciato il trattore, del tutto innocente; in altri casi il trattore era colpevole ma il lavoratore irregolare, per cui credo che sia usato il silenzio o data la colpa ad un inesistente pirata della strada.
Che alcuni incidenti stradali possano essere collegati a stress di lavoro non c’è dubbio, ma molti altri vengono provocati da guidatori ubriachi, drogati, prepotenti e arroganti. Dividere gli uni dagli altri (e punirli) lo dovrebbero fare polizia e altri che invece non lo fanno, perchè sanno bene che così facendo "disturberebbero" e si renderebbero la vita -soprattutto- professionale insopportabile.
Se in Italia ci sono tanti più incidenti che in altri paesi, io credo che si possa affermare che ciò dipenda dal fatto che in Italia ci sono le leggi ma clamorosamente mancano i controlli e le sanzioni sono ancor più clamorosamente insufficienti.
Ricordo un ispettore del lavoro che intimidiva padroni e direttori con leggi antiinfortunistiche ma che segretamente mi confidava: "se quelli sapessero quanto poco rischiano a trasgredire (pochi soldi, niente carcere), non mi ascolterebbero".
Io sono italiano e guido da oltre cinquant’anni: in Italia non ho mai subito un alcool test; un mio coetaneo (di età e di guida) scandinavo ne avrà subito almeno un migliaio. Secondo me , la differenza sta lì.
GeriSteve