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Commento di

su La "piaga" del sionismo nell'interpretazione del M5S


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12 agosto 2013 18:08

Al solito: si dirottano le critiche all’ideologia sionista qual’è oggi verso il sionismo quale movimento risorgimentale che ha fondato Israele per poter accusare di antisemitismo chi le pronuncia.

E’ un espediente noto ed abusato il cui fine evidente è di proteggere dalle critiche quella che oggi è l’ideologia sionista.

Cosa sia oggi il sionismo lo si evince riflettendo ad esempio sul significato sotteso alle parole del p.m. israeliano quando, davanti al Congresso degli Stati Uniti in sessione congiunta afferma che «Un accordo di pace richiederà a Israele di rinunciare a territori ebraici ancestrali: in Giudea e Samaria (la Cisgiordania) gli ebrei non sono occupatori stranieri. Questa è la terra dei nostri avi».
Netanyahu ha espresso una convinzione: la terra descritta nella Bibbia è assegnata in perpetuo agli ebrei per mandato divino. Ed è noto a cosa conducono le ideologie che legano in perpetuo una terra ad un popolo.
Bibi ha espresso esplicitamente questo concetto ma se si considera la costante espansione del numero di coloni ebrei nella W.B. , avvenuta nel corso di decenni sotto governi sia di destra che di sinistra, si capisce che non si tratta di una sua convinzione estemporanea.
Nel 1982 gli ebrei stanziati nei Territori Occupati erano solo 21.700, con una progressione costante sono arrivati al numero attuale di oltre 500.000, e i Territori Occupati sono l’oggetto principale di un eventuale accordo di pace: senza di essi non può esserci un accordo basato su due stati indipendenti. E che dire del recente annuncio della costruzione di 1.200 nuove unità abitative fatto proprio all’inizio dell’ennesimo avvio delle trattative?
Al contrario di quanto scrive Della Pergola è quindi di fondamentale importanza discriminare il sionismo odierno da quello originario, non lasciare che una quanto mai inopportuna difesa aprioristica delle scelte fatte dai governi di Israele ispirandosi a certe idee.
In primo luogo nell’interesse di Israele, se è vero, come io penso, che la pace col mondo arabo islamico è strategica per la sua sicurezza.


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