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Commento di

su Sull'intervista a Casaleggio: ma il paese reale dov'è?


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25 giugno 2013 20:28

Ecco ce li mette Grillo. Peccato che la società sia fatta da una pluralità di carne, ossa e sangue e non da un singolo.


Esprimere in poche battute una visione strutturata di problemi grandi non è obbligatorio, si può anche concepire una corposa opera che spieghi le sfumature. Però non avrebbe la stessa incisività di uno slogan e questo chi studia comunicazione lo sa benissimo.


In quanti hanno letto l’opera integrale di Platone, Kant e Agostino?

Ma poi Platone si occupava di massimi sistemi o della pratica politica? Non mi risulta fosse un governante o aspirante tale. 

Io dissento sulle conclusioni di Paolo per un solo motivo, sono ancora più pessimista. Il duo Grillo-Casaleggio non è l’evoluzione del Berlusconismo, è altro.

Berlusconi, a detta dei suoi detrattori, è entrato in politica per difendere i propri interessi economici. Produce prodotti, aveva bisogno della politica per continuare a mantenere una certa posizione nel mercato.

Grillo e Casaleggio hanno invece creato il prodotto-politica, un qualcosa che può far guadagnare bei soldi, vendono un’utopia, un sogno, un pensiero consolatorio, l’illusione di purezza. Ti registri sul loro sito, partecipi alle loro discussioni e il mondo ti sembra meno brutto. Il mondo virtuale ovviamente. Una specie di matrix.

Pertanto non credo che il loro interesse sia realizzare ciò che propongono, ma anzi fare in modo che il sogno diventi condiviso e lontano dal realizzarsi, per un motivo o un altro, spostando sempre più in là l’asticella. Avevano avuto la possibilità di governare, ma non bastava, bisognava avere il consenso bulgaro... Non c’è niente di peggio di un sogno che diventa realtà, difficilmente sfugge al rischio delusione. O comunque diventa un bisogno ormai soddisfatto.

Solo la mia opinione, per carità.

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