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Commento di

su Dedicato a quelli a cui piace tanto la nostra magistratura


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22 giugno 2013 14:44

Premesso che si possa rimaner male di fronte alla condanna di una persona indigente e l’impunità arrogante dei potenti, mi permetto di porre qualche punto critico alle conclusioni del tuo discorso.


1) Se danno era di circa 20 euro e la vecchietta ha rubato limoncello e biscotti, scusa ma... l’incidenza di tali prodotti era notevole sul totale, almeno del 50%. Non trovo quindi così assurdo il ragionamento del magistrato. Sono prodotti veniali e relativamente costosi, di certo più di un sacchetto di legumi secchi col quale puoi preparare diversi pasti.

2) Il danno sarà stato anche minimo, ma se il commerciante ha denunciato (non so se la fattispecie è a querela di parte o di ufficio) non si capisce perché il magistrato non debba procedere. Facile parlare di questioni di principio stupide quando la querela non l’hai firmata tu, scusami se te lo dico. Quel commerciante parlerebbe di giustizia negata, direbbe che paga le tasse per vedersi negare il più basilare dei diritti.

3) Se il problema è l’indecenza di una condanna a chi ruba per fame, non capisco perché si debba inserire una modifica nel codice di procedura penale che permetta al magistrato di non procedere in base a criteri soggettivi (questo si lo renderebbe una scheggia impazzita) quando basta agire a livello di codice penale e depenalizzare i furtarelli in comprovate condizioni di indigenza. In altre parole ce la stiamo prendendo col magistrato che fa il suo lavoro quando è la legge che prevede pene in questi casi: allora prendiamocela col parlamento che non la modifica. Magari quel magistrato aveva un senso di nausea a dover procedere contro una vecchietta, che ne sai? Però ha dovuto farlo perché il nostro sistema prevede condanne in quei casi.

4) I costi dei processi sono a carico della collettività? In parte è vero, ma solo in parte, però la giustizia penale è un servizio alla collettività: è lo Stato contro sempronio, come direbbero in America. Quindi è giusto che abbia dei costi a carico del cittadino.

5) Tra tutte le spese di giustizia che fanno lievitare il costo dei processi (consulenze anche troppo "di parte", rinvii furbeschi, ispezioni varie, carenza di organico che congestiona il sistema provocando pendenze) ti sei concentrato unicamente sullo stipendio dei magistrati, e questo - scusami - è un volo pindarico non giustificato dalla precedente argomentazione, perché i giudici guadagnerebbero quelle cifre anche se nessuno denunciasse e non si svolgessero processi. Anche se assolvessero tutti alla prima udienza, anche se dichiarassero sempre il non luogo a procedere perché la vecchietta è miserrima. In altre parole lo stipendio dei magistrati non c’entra niente con il caso che hai posto in esame: non è quello che ha fatto condannare l’anziana signora, non è riducendo lo stipendio dei giudici che verrebbe assolta. 

6) Un’altra piaga della giustizia italiana sono gli avvocati che si fan pagare in nero, ben oltre quanto previsto dalle spese processuali. Ovvio che una vecchietta indigente non se li può permettere e forse viene condannata anche per questo.

Se secondo te un magistrato guadagna troppo, si può iniziare un discorso sereno a riguardo, la tua opinione è assolutamente lecita. Ma cerchiamo di non nasconderla dietro a fuffa che sicuramente smuove la pancia dell’uomo comune e che però c’entra ben poco con la tua argomentazione. Almeno secondo me, sia chiaro. Il leggo il tuo articolo come diviso in due parti: nella prima citi un caso che crei sdegno, provochi fastidio nell’uomo comune; nel secondo parti con l’attacco alla magistratura, senza che vi sia alcun collegamento tra i due discorsi. Mi sembra più un artificio retorico per scaldare gli animi: non è lo stipendio dei magistrati a causare lo sfascio della giustizia italiana, magari fosse così facile.

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