Quello è solo uno dei diversi articoli che io ho dedicato al tema del funzionamento della giustizia nei quali mi sono occupato sia di profili strutturali che a (numerosi) singoli casi. Questo in questione non mi sembra affatto minimalista perchè tradisce una formazione ideologica molto precisa è che è dichiaratamente classista. Ovviamente questo non significa che tutti i magistrati la pensino allo stesso modo, ma appunto, i singoli casi sono spesso manifestazioni che si prestano come esempi.
Sull’ indipendenza della magistratura dobbiamo capirci: se significa indipendenza dagli altri due poteri, in linea di massima non ho alcuna obiezione. Se invece significa irresposnabilità davanti a chiunque, ho molto da obeittare: in democrazia non esistono poteri irresponsabili o responsabili solo di fronte a sè stessi ( che è la stessa cosa). Il "giudice di ultima istanza", in denocrazia, è il popolo cui appartiene la sovranità. Per cui occorre troivare forme e modi attraverso cui realizzare il congtrollo popolare sulla giustizia.
Se indipendenza significa autonomia corporativa non ho alcun prtoblema a dire (anzi a ripetere, averndolo già detto ed argomentato molte volte) di essere assolutamente ostile a questa forma di indipendenza.
Siccome non mi pare che questa sia la posizione di Berlusconi (oppure fammi capire quando mai Berlusconi si è pronunciatio in questo senso) mi sembra offensivo che qualcuno mi iscriva d’ufficio nel suo campo, perchè non capisce che si può essere contro la corporazione giudiziaria per motivi del tutto opposti a quelli del cavaliere.
Non si tratta di farsi piacere o meno i magistrati, ma di esercitare una critica sul loro operato esattamente come nei confronti di chiunque eserciti un potrere pubblico. Dove sta scritto che i magistrati debbano essere trattati diversamente dai ministri, dai parlamentari, dai difigenti della Pubblica Amministrazione ecc.? Ed allora, perchè dei politici (altra categoria che ho in pessima considerazione) certe cose si possono scrivere e dei magistrati no?