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su Chiedi anche tu la moratoria delle discariche di amianto


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16 giugno 2013 13:52

Risposta a Paolo di Cittadini contro l’amianto

Le problematiche riferite alle discariche contenenti amianto hanno generato molti dibattiti e studi i cui risultati non lasciano dubbi in merito. Tutti i gruppi di ricercatori in tutto il mondo hanno dimostrato che l’amianto nella roccia è inerte solo se è allo stato naturale: le fibre sulle rocce hanno dimensioni non respirabili se non sono state sbriciolate meccanicamente, quindi le rocce con amianto non nuocciono a nessuno. Quando l’amianto è oggetto di coltivazione mineraria, di macinatura, diventa polvere che viene usata per produrre manufatti in cemento o altro qualsivoglia manufatto, in pratica viene "attivato" ( si vedano gli studi dell’Istituto Scansetti di Torino, Dr.ssa Bice FUBINI, una delle migliori esperte della materia in Europa) e diventa quindi veicolo di problemi. Nel momento in cui una lastra di ETERNIT viene interrata, è dimostrato che il legante cementizio viene aggredito molto rapidamente. Il cemento viene disgregato e quindi dissolto, lasciando la fibra libera di muoversi e di essere trasportata dal percolato. 1)

Quando il percolato raggiunge il punto di raccolta dovrebbe essere filtrato 2): perché questa operazione risulti efficace si dovrebbe usare un impianto a osmosi inversa, ma visti i costi che questa tecnologia comporta non viene mai utilizzata. Attualmente vengono utilizzati filtri meccanici, che si saturano velocemente e che quindi rilasciano fibre senza alcun controllo, le quali entrano nel circuito delle acque superficiali che, data la loro carica elettrica di superficie, tendono a legarsi alle particelle organiche presenti nelle acque e ad emergere. Dopo alcuni mesi, svariate centinaia di grammi di fibre per mc di acque "filtrate" tenderanno ad essere messe a contatto con l’atmosfera. 

Le fibre di amianto possono provocare nel lungo termine un possibile inquinamento del sistema idrologico superficiale e delle falde sotterranee.

Le discariche non sono la soluzione ottimale per smaltire l’amianto per due ragioni principali: non eliminano il rifiuto, ma ne producono di nuovo: il percolato, ricco di fibre di amianto che ritornano quindi nell’ambiente, ed hanno costi ambientali elevati perché occupano territori mai più recuperabili e vi è necessità di un monitoraggio costante e per sempre.

Note:

1) Il convegno di Roma ’L’industria e l’amianto’ organizzato dal CNR (consiglio nazionale delle ricerche) nel novembre del 2002http://www.salute.gov.it/resources/static/primopiano/amianto/BROCHURE_Conve gno_CNR.pdf
In evidenza la relazione di F. Paglietti e altri sulle analisi effettuate sui percolati di discarica Barricalla spa di Torino che hanno accertato la presenza di un numero notevole di fibre di amianto
http://www.cnr.it/sitocnr/Iservizi/Edizioni/Catalogopubblicazioni/Catalogo. html?voce=1&pag=703
2) Progetto LIFE-Fall dell’universita di Venezia sul nuovo sistema di filtraggio delle fibre di asbesto nel percolato proveniente da discariche di rifiuti pericolosi. Invece di usare i comuni trattamenti biologici e chimico-fisici, che sono inadeguati per le fibre di asbesto, verrà realizzato on-site un pre-trattamento MW-UF (microwave and ultra filtration) http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=15597

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