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Commento di

su Facebook: infangata la memoria di Massimo Troisi, gli utenti insorgono


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5 giugno 2013 02:13

Guardi che il problema del suo articolo è che lei confonde le intenzioni di chi ha postato quelle immagini, intenzioni sicuramente discutibili e condannabili, con i contenuti postati, ciò che è immortalato in quegli scatti.


Lei parla di vivere la propria sessualità in modo esibizionistico e di reati, quando immagino che le lesbiche immortalate in quelle foto (ammesso che fossero lesbiche e non attrici porno) abbiano accettato di farsi fotografare per contesti ben precisi che non hanno a che fare con la vita pubblica, né con Troisi.

Lei sta dicendo che le donne di quelle foto si sono messe in posa osé sapendo che gli scatti sarebbero stati postati per offendere la memoria di Troisi? Che la pagina facebook è stata invasa da un’orda di tribadi che non vedono l’ora di mostrarsi nelle performance più hot del proprio repertorio?

Il problema non è il lesbismo e l’esibizionismo, ma la mancanza di rispetto di chi ha deciso di inserire immagini fuori luogo in una pagina facebook dedicata ad un grande attore defunto. Poi c’è un secondo problema ed è la confusione tra responsabilità che lei per primo porta avanti. in questo articolo.

Qui non è questione di voler condurre una battaglia (a meno che non sia la sua intenzione), ma di senso della misura.

Riguardo l’insofferenza di Troisi, uomo notoriamente timido, è notoria anche quella per la repressione sessuale. Robertino, dice niente?

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