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Commento di luciano ardoino

su Berlusconi/Brambilla: aggiungi una poltrona a tavola ...


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luciano ardoino 20 marzo 2009 16:43

Ministero del turismo?
SI, ma con qualcuno che ne capisca davvero perchè non si può ancora scherzare sul sudore e sui problemi altrui per innalzare solo il proprio io.
I risultati ottenuti nel turismo nazionale dal lontano 1993, anno dell’abrogazione del Ministero del Turismo, sono talmente negativi ed evidenti che sarebbero necessarie le pagine della Treccani per descriverli tutti; non che nei vent’anni precedenti, con il Ministero in funzione, andasse poi così meglio, per carità; ma tutti conosciamo quale rifugio sia diventato questo settore così importante a livello di entrate monetarie, erariali e di impiego.
Come ampliamente già accennato nelle mie precedenti per il parere di molti, questo è risultato il ricovero per trombati politici, nullafacenti e raccomandati che hanno avuto tra loro un unico collegamento, l’incompetenza, che purtroppo per le cause sopra accennate è rimasta tale negli anni a seguire; un po’ come se io dovessi occuparmi all’improvviso di cardiochirurgia e non avessi neanche la voglia e la capacità di studiarne i contenuti, poveri degenti.
Tale situazione ha permesso alla altre nazioni del globo di sopravanzarci nonostante l’indiscussa bellezza della nostra patria, dell’enorme patrimonio artistico/culturale in nostro possesso ed anche della professionalità degli addetti nel settore turistico; infatti, a cavallo degli anni ‘60/’70, le scuole alberghiere della nostra penisola risultavano indiscutibilmente, al pari della Svizzera, nell’elite mondiale e molti altri stati indirizzavano i propri studenti presso i nostri istituti scolastici per apprenderne le basi dell’accoglienza, dell’ospitalità e della cucina.
Ci rimane solo la cucina.
Attualmente Francia, Spagna, USA e Cina ci surclassano come numero delle presenze turistiche annuali mentre alle spalle avanzano prepotentemente UK, Germania e Hong Kong che viene ancora separata dalla Repubblica Popolare secondo il World Tourism Organization, e che tra breve ci sorpasseranno.
Sono circa 8.000 gli assessori del turismo regionale, provinciale e comunale a cui si sommano anche quelli dei piccoli municipi cittadini, persone che nella quasi totalità non provengono dal settore turistico e che con le oltre 10.000 società di varia natura che, senza una regia centrale, hanno contribuito in maniera determinante alla pessima situazione attuale.
Le responsabilità demandate alle varie regioni hanno contribuito ad aumentare il bailamme in forma ancor più esagerata; differenti classificazioni alberghiere tra regione e regione e politiche turistiche disomogenee, nonostante l’assembramento sotto un’unica organizzazione nazionale, hanno variegato l’offerta turistica in atteggiamenti incomprensibili, aumentando solo ed esclusivamente i costi di gestione.
Come se in un Gran Premio alle monoposto venisse concesso di girare da una o dall’altra parte a proprio piacimento.
Con l’avvento del sottosegretariato alla presidenza con delega al turismo si ipotizzava in un leggero miglioramento, almeno a livello di guida e possibilmente verso una sola direzione, ma le varie esternazioni o eclatanti proclami annunciati nell’arco dell’ultimo anno, la nuova classificazione alberghiera che rispecchia, a mio opinabile parere, una grave inconcludenza professionale, gli enigmatici piani di marketing e tanto altro hanno mantenuto inalterato il poco valore che gli stranieri hanno nei nostri confronti a livello turistico, continuando a dimenticarci dalle loro mete mentre i risultati riconfermano l’andazzo.


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